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Il blog di Ludwigzaller – Il Biraghi

Ludwigzaller racconta la storia di una tradizione popolare fiorentina: il Biragaccio

Le prime notizie del Biraghi risalgono al Trecento. In occasione di una pestilenza il Comune dichiara aperta la caccia al Biraghi cui possono partecipare tutti i cittadini adulti senza limiti di censo, ma anche le donne, i bambini e gli ecclesiastici. È costui un mercante che svolge il suo lavoro onestamente, ma per qualche ragione non chiara è stato individuato dalla comunità come capro espiatorio. Presto se qualcosa va storto in città si comincia a dire che “è colpa del Biraghi: il crollo di un ponte, il passaggio di una compagnia di ventura, l’attacco di un esercito nemico.

Attribuendo la colpa al Biraghi la comunità evita di assumersi responsabilità: è vero, i pisani ci hanno sconfitto, ma è stata tutta colpa del Biraghi, se avesse meglio presidiato quel ponte, il nemico non sarebbe dilagato e a quest’ora la vittoria sarebbe stata nostra. Naturalmente il ponte non c’entra nulla, l’esercito fiorentino ha perso per tutt’altre ragioni, ma poter scaricare ogni colpa sul Biraghi è rassicurante. Nella congiura dei Pazzi c’è chi ha intravisto il Biraghi in Duomo, si pensa che sia stato lui a dare il via all’attacco contro i Medici, travestito da frate. È lui il medico che anziché guarire Lorenzo il Magnifico ne accelera la morte. E sempre lui apre le porte a Carlo VIII. Secondo lo storico Segni: “Era il Biraghi nei pressi della porta da cui entrò re Carlo, ma se non gli avesse aperto li franzosi avrebbero proseguito verso Roma”. È evidente che non si possa trattare della stessa persona, ormai il termine Biraghi designa una condizione sociale e umana con tratti di tragicità. Se ne ha una prova nella festa del Berlingaccio (o Biragaccio) durante la quale i membri della famiglia Biraghi sono prelevati dalle loro case e bruciati in effige in piazza S. Croce. 

Con l’invenzione del calcio fiorentino, la figura del Biraghi si lega alle vicende calcistiche. “Hieri la squadra dell’Ex.mo Granduca fue sconfitta nello ioco dello calcio et la colpa fue del solito Biraghi” si legge nel diario di corte. Cosimo esamina la possibilità di cederlo e interpella tutti i principi italiani, lo offre anche alla Repubblica di Lucca e a San Marino, ma nessuno lo vuole. 

Con la nascita della Fiorentina il Biraghi incomincia ad assumere nomi diversi: Bigica, Alonso, Pasqual, Ilicic. Ogni tifoso che va allo stadio non ha esitazione: qualsiasi azione sbagliata dalla Fiorentina è sempre colpa del Biraghi di turno, anche se era infortunato, anche se era in vacanza premio alle Seychelles. Si ipotizza che emetta comunque influssi negativi. Un’anticipazione dell’Ansa non ancora confermata dice che Biraghi fosse presente all’ultima riunione del Consiglio dei Ministri. Sarebbe stato lui a far cadere il governo. 

di Ludwigzaller

In copertina: Rogo del Biragaccio

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