Ludwigzaller celebra l’arrivo di Vincenzo Italiano alla Fiorentina
Chi sabato 13 febbraio alle 20.45 si fosse seduto di fronte al televisore per guardare l’anticipo di serie a Spezia–Milan si sarebbe trovato di fronte ad uno spettacolo inaspettato. Il Milan primo in classifica giocava contro una squadra neopromossa e doveva difendere il primato. Una squadra di campioni contro una che un paio di anni prima giocava in serie C. Alla fine del primo tempo la cronaca diceva che lo Spezia aveva messo in difficoltà il Milan con il suo pressing alto, ma le occasioni erano state poche per tutte e due le squadre. Al ritorno in campo lo Spezia decise che doveva vincere e alzò ancora i ritmi. Un nugolo di giocatori dello Spezia, spesso in ripartenza, si rovesciava nella metà campo del Milan e la occupava militarmente, senza lasciare alcuna possibilità agli avversari. Era un gioco collettivo che mi ricordava quello dell’Olanda ai Mondiali del 1974 contro l’Uruguay. Quando una squadra esercita un tale dominio il gol arriva. Lo Spezia ne segnò due, senza che il Milan potesse reagire. Ibrahimovic faceva strane facce alla telecamera. Pioli era più rassegnato che arrabbiato. Alla fine ammise onestamente la sconfitta, auspicando che il Milan si potesse presto resettare.
Nel corso della stagione lo Spezia dimostrò in molte altre occasioni di poter mettere in difficoltà avversarie più forti, dalla Fiorentina di Iachini, al Sassuolo, al Napoli di Gattuso, obbligando al pareggio anche la Juve e l’Inter. Negli ottavi di finale di Coppa Italia la Roma ha perso con lo Spezia in casa 0-3. Lo Spezia l’ho guardato spesso, l’ho tifato quando le sue vicende non s’incrociavano con quelle della Fiorentina. Ho scommesso con un amico del blog che si sarebbe salvato e vinto la scommessa. Siccome Italiano fa il 4-3-3 si pensa subito a De Zerbi o Montella. Non è del tutto vero. Il suo gioco ritiene dei segreti che ancora non ci sono chiari del tutto, è camaleontico e capace di cambiare in pochi istanti. I ritmi sono altissimi. Un Torino in cerca della salvezza matematica si è presentato al Picco con tutti gli accorgimenti necessari a ottenere almeno il pareggio e ha incassato quattro reti. Protagonista quel giorno fu Saponara, trequartista di qualità che in carriera non aveva mai offerto prestazioni simili.
Il gioco di Italiano è un gioco collettivo nel senso olandese. Non ci sono riserve. Italiano chiederà a Ribery quello che chiedeva a Saponara, di incidere giocando solo un tempo o meno. Questo significa che pochissimi saranno sicuri del posto. Non gli servono giocatori di gran nome, ma bisogna che tutti ne sposino le idee e il progetto. Gli individualisti, i presuntuosi e i sabotatori non sono ammessi. Il punto debole dello Spezia erano i gol subiti, ma si trattava di una difesa da Serie B adattata alla A.
Il destino per vie traverse ci ha consegnato il miglior allenatore possibile, il più innovativo e coraggioso. Con Italiano torneremo a vedere calcio dopo molti anni di non gioco, iniziati con l’arrivo di Pioli e proseguiti fino alla fine dell’ultimo campionato, ad esclusione di alcune delle partite del secondo Montella. Per Italiano è l’occasione della vita, per Commisso c’è la possibilità di creare una Fiorentina vincente sul campo, oltre che dal punto di vista finanziario. Gaudeamus igitur come diceva l’antico inno dei Chierici vaganti.
di Ludwigzaller

Di
Ludwig