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Il blog di Ludwigzaller

Il Blog di Ludwigzaller: Azzurro

Questa settimana Ludwigzaller ci parla della crescita dei giovani della Fiorentina e dell’evolversi si una squadra, dal ritiro di Moena a Oggi, cambiata radicalmente dal mercato

Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa/Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar/Ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar. Deve essersi sentito così, solitario e annoiato, senza neppure un pretino che gli impartisse la confessione, Vincenzo Montella, nei primi giorni del ritiro di Moena. Una sensazione già provata in passato, un déjà vu. Proprio come nel 2012, i giocatori che gli erano stati promessi da Pradè non erano ancora arrivati, e molti erano in partenza. Ma quelle giornate in altura non dovevano andare sprecate. Ha incominciato così a lavorare sui reduci della Primavera di Bigica.

Farsi valere in Primavera è un conto, diventare giocatori di serie A un altro. Montella sapeva che le qualità c’erano, che valeva la pena di tentare un’operazione pedagogica. Alla vigilia dell’amichevole con il Galatasaray, quando Montella fece conoscere la formazione ufficiale, la sorpresa fu grande. Giocavano dall’inizio Ranieri, Montiel, Castrovilli, Sottil, i più esperti erano relegati in panchina. Tutti i nuovi giocarono in modo convincente, e la partita finì 4-1.

Nei collegi dei gesuiti l’anno scolastico si concludeva con uno spettacolo nel corso del quale gli studenti si esibivano di fronte ai genitori dimostrando i progressi compiuti. La partita coi turchi di Terim ha avuto una funzione analoga, tanto da scatenare una vera e propria mania nei confronti di Sottil. Una settimana dopo, la Fiorentina è scesa in campo contro il Monza di Berlusconi, squadra di C ma ambiziosissima, che in una gara ufficiale secca poteva precluderci un obiettivo stagionale tra i più importanti. Ancora una volta protagonisti sono stati i giovani, tra i quali si sono distinti il sontuoso Vlahovic e l’elegante e tecnico Montiel.

Un lavoro prezioso dunque, che ha sottratto i giovani al limbo in cui si precipita quando si diventa fuori quota e che ha reso il bilancio del Montella bis già molto positivo.

Hanno invece in parte deluso, paradossalmente, quei giocatori più esperti da cui si attendeva un rendimento costante. La coppia formata da Badelj e Pulgar non sembra ben affiatata, i due si somigliano troppo, sono lenti e poco dinamici. E se Benassi dà ancora la sensazione di scomparire per lunghi tratti dalla partita, Boateng non è un centravanti vero, che possa segnare durante la stagione quei quindici goal almeno che si attendono da chi gioca nel suo ruolo.

Nella partita di sabato la Fiorentina si calerà nei panni del Monza visto a Firenze: non avendo obblighi di vittoria potrà giocare con tranquillità e approfittare delle occasioni favorevoli. Il work in progress di Montella, Pradè e Commisso continua con l’arrivo di Ribery, un giocatore che mi è sempre piaciuto, uno dei più forti esterni alti del mondo, di cui valuteremo strada facendo motivazioni e forma fisica.

Pretini, foto di Mario Giacomelli
Azzurro di Pallavicini-Paolo Conte

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