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Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller: Appassionati e tifosi

Storici e linguisti suggeriscono che il termine tifoso sia nato verso la fine degli anni venti in Italia. Qualcuno si spinge ad ipotizzare che sia stato usato per la prima volta in un articolo del “Resto del Carlino”. La vena immaginifica di D’Annunzio non può essere stavolta chiamata in causa. D’Annunzio in compenso, mentre le sue legioni occupavano Fiume, inventò la parola scudetto. La parola non esiste in altre lingue: gli inglesi dicono to cheer, festeggiare (da cui le cheer leader), i francesi puntano sul sostegno dato alla propria squadra e usano supporter (to support esiste anche in inglese).

Certo è che le implicazioni patologiche della parola tifo, la febbre alta, il sudore, i danni nervosi, la rendono adatta a definire gli aspetti più estremi del comportamento di chi segue il calcio. Io preferisco definirmi appassionato e non tifoso. La parola passione ha implicazioni letterarie e filosofiche infinite, ma riferita allo sport rimanda ad un atteggiamento più sereno e moderato. Il tifoso se la propria squadra perde va fuori di testa, non mangia, non dorme, litiga con la moglie. L’appassionato avverte una piccola sofferenza ed una inquietudine di cui non sa spiegare la ragione. Ma continua le sue normali attività, va al cinema, esce con gli amici o con la fidanzata e della partita dopo un po’ si dimentica. Nel concetto di appassionato è implicito un certo distacco, l’appassionato non segue esclusivamente lo sport, non si sveglia a mezzanotte per vedere le partite dei campionati sudamericani. Il calcio è solo uno dei suoi tanti interessi. L’appassionato inoltre ostenta competenza, ma non possiede le stesse conoscenze dei giornalisti o di chi lavora nel calcio come professionista. I suoi giudizi sono approssimativi e nascono principalmente dall’intuito.

Partendo da questa distinzione, ho iniziato da qualche tempo il blog di un appassionato di cose viola che oggi si è guadagnato uno spazio più importante nel sito. Ne sono felice e ringrazio il direttore Niccolò Misul, Gianni Ceccarelli e gli altri giornalisti della redazione. Il blog va avanti da diversi anni ed è  un lavoro collettivo nel quale conta moltissimo la collaborazione degli utenti fissi. Ho avuto la fortuna di intercettare con il tempo un gruppo di amici straordinariamente intelligenti e competenti. Talmente competenti da scrivere dei commenti che sono dei veri e propri capolavori e che mi lasciano spesso stupito (un utente scrive addirittura dei commenti in italiano antico che sono da incorniciare).

Un’altra caratteristica del blog è quella di incrociare gli argomenti calcistici con i miei interessi di storico del Rinascimento e di appassionato, oltre che di calcio, di letteratura e di arte. Il calcio comunque resta il piatto forte. Le mie fissazioni calcistiche sono note a chi legge e spaziano dalla mia contrarietà all’acquisto di Gomez all’ammirazione per lo spirito geometrico e kantiano con il quale Vincenzo Montella metteva in campo la squadra. Sono convinto, e con me chi scrive qui, che il calcio moderno sia un fenomeno globale. I diversi elementi sono collegati, e dunque l’analisi tecnica ha poco senso senza quella tattica, la tattica a sua volta non è comprensibile senza guardare agli obiettivi di una società, alle sue ambizioni e al suo budget. Ogni singola società, compresa la Fiorentina, si muove poi in un sistema calcistico ricco di fenomeni nuovi, sconosciuti a chi seguiva il calcio un tempo, come il ruolo dei procuratori e delle cosiddette parti terze.

Che altro aggiungere? Aspetto tanti commenti e cercherò di rispondere a tutti. Spero che nessuno si faccia scoraggiare da qualche parola difficile, perché poi è sempre di pallone che si parla: e di Fiorentina, naturalmente, che della passione (e del tifo) è il nostro oggetto privilegiato.

Ludwigzaller

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