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Il Blog dei Tifosi – Segnali di fumo?

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Paolotto si interroga su quelli che possono essere i piani di Commisso: che la visione imprenditoriale del patron sia cambiata?

Dopo le speranze iniziali del 2019 sono stato subito molto critico verso la nuova proprietà. Non solo per le partenze e gli arrivi, ma anche per una gestione dal respiro corto. Vi ho visto un disegno micragnoso che penalizzava le sorti sportive della squadra. Inutile ripetere nomi, cifre, circostanze. Nel frattempo sono andate sfumando le prospettive immobiliari legate allo stadio. Ormai il presidente Commisso deve averci messo una pietra sopra e si limita ad assistere alle contorsioni della politica locale. Dopo questi sviluppi ci si poteva aspettare un rapido disimpegno. Ma il Viola Park, partito per tempo e ormai  arrivato in porto, deve aver fatto maturare qualche considerazione diversa.

Un compratore che paghi il prezzo giusto di una Fiorentina con dentro il Viola Park non si trova tutti i giorni, finché  il valore sportivo della squadra non riuscirà ad essere al passo di una struttura che è all’avanguardia in Europa, e che costa in relazione. Allora il prezzo sarà ancora più alto, è vero, ma avrà una logica che oggi non ha, proprio perché la squadra attuale non ha una grande attrattiva per chi voglia entrare nel calcio per fare impresa.

Con questo pensiero in testa, scorgo qualche segnale ancora incerto. Penso al ricco rinnovo di contratto per Nico Gonzalez e ai recenti investimenti nei giovani Beltran, Parisi e Infantino. E poi, al direttore generale che  ha parlato con chiarezza dell’obiettivo di “un trofeo”. Finora non ci si era mai spinti a tanto. Forse non si guarda più all’oggi solo per arrivare a domani. La prospettiva magari sarà sempre breve, ma con un respiro maggiore: arrivare a confezionare un prodotto coerente nelle sue componenti strutturali e sportive.

In questo senso, potrebbero essere un serio indizio  anche le parole di Commisso a fine agosto: “In pochi lo dicono, ma il 2022-23 è stato l’anno migliore della Fiorentina per quello che riguarda i ricavi… Mai si era arrivati a questo punto nella storia della Fiorentina. Sono molto contento di questo, perché si sono alzati i ricavi arrivando a giocare le due finali“. Eccoci. È la prima volta che l’attuale proprietà fa trapelare l’idea di poter ampliare i ricavi non per via immobiliare, ma per via sportiva.  Lo dico con un po’ di titubanza, ma anche in queste parole mi pare di scorgere qualche segnale che  può far pensare a un disegno di rafforzamento della squadra, teso al raggiungimento di risultati più competitivi.

Attraverso i risultati, Commisso punta a uno scopo d’affari raggiunto il quale, probabilmente, passerà oltre. Noi, che invece restiamo qui con la nostra passione viola, possiamo vedere in questo processo – per quanto ci riguarda – il fine sportivo e competitivo. I risultati: un mezzo per lui, un obiettivo per noi. Del resto oggi non sono più i tempi di una comunanza di sentire tra proprietà e tifosi. Siamo consapevoli di essere solo compagni di viaggio, ciascuno con la propria meta. Può verificarsi solo una temporanea comunanza di interessi in vista del raggiungimento di obiettivi, che sono però distinti. Uno scenderà alla sua stazione e andrà per la sua strada, gli altri proseguiranno un viaggio  infinito. Tanto, lo sappiamo: un presidente che sia “uno di noi” ormai non potrà più esserci.

di Paolotto

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