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Rassegna Stampa

Ikoné, la gioia/sorpresa dopo l’attesa. Come la coda alle poste

Il commento del noto giornalista alla prestazione del francese che in Conference League ha firmato una doppietta

Nella vita dell’innamorato del viola esistono un numero infinito di sensazioni capaci di smuoverti cuore e molto altro. C’è la passione per giocatori capaci di regalarti gioie, colpi di fulmine da farfalle nello stomaco, e poi c’è l’attesa, che può essere più o meno lunga, questo dipende dal soggetto in questione. Scrive Benedetto Ferrara su La Nazione.

Sai che quel giocatore ha qualità ma non accade nulla di buono. Insisti, ci credi, ci speri. Niente. Poi arriva la partita giusta, quella che magari non è esattamente una finale di Champions ma comunque è sempre una partita. Ed ecco che tutta la pazienza che ci hai messo inizia ad avere un senso. Come quando sei in coda alle poste e improvvisamente, quando ormai ti sei arreso fissando il vuoto, scopri che è arrivato il numero giusto. Il tuo. Cioè, in questo caso il suo, quello di Ikonè detto Jorko, ragazzo simpatico, funambolo spesso annodato nei suoi dribbling, quel vorrei ma non posso che si trasforma in un potrei ma mi confondo.

La verità è che si può solo voler bene a questo ragazzo che ha numeri da fenomeno che poi però sfioriscono lasciandoti senza parole. Proprio come il tuo numerino alle poste, poi accade qualcosa. Cioè, arriva, ti risveglia dal torpore e allora puoi solo applaudire. Il pensiero successivo è già proiettato oltre. Una doppietta lo sbloccherà davvero? Gli ridarà fiducia? Vuoi crederci, ed è giusto così. E’ un po’ il destino di quelli come Jorko: scatto fulmineo, piedi ingioiellati di talento, e poi?

Ecco, è quel poi che gli ha reso la vita più dura da quando è a Firenze, città dove ha voluto restare rinunciando a chissà quanti soldi nei paesi arabi. Jorko piace al gruppo, piace al suo allenatore, che ci ha sempre creduto anche quando sembrava non crederci più nemmeno lui. Certo l’avversario era quello che era.

Ma ci sono due dettagli che poi tanto dettagli non sono

Il primo è la continuità di risultati di questa Fiorentina, squadra che ultimamente, quando decide di vincere, alla fine ottiene ciò che vuole. Il tutto non senza rinunciare a mostrare il suo lato peggiore in primi tempi decisamente disordinati. Era accaduto con la Lazio, è accaduto in Svizzera, dove la Fiorentina 2 non sembrava all’altezza della situazione. Incredibile.

E poi? Poi pagheremmo qualcosa per sapere cosa ha detto Palladino nello spogliatoio durante l’intervallo. Forse gli ha fatto solo vedere quel pizzino. Se continuiamo a perdere cambio mezza squadra. Questo il senso. Un po’ di orgoglio ragazzi, ma perché continuate a sprecare occasioni? Questa è la vostra occasione, fate voi. Dimostrate di valere questa maglia. Questa è una ipotesi.

Buon motivatore, il mister. E così è cambiata la storia. Jorko si è ricordato di aver palleggiato con Mbappe, tutti più convinti, Sottil compreso, altra sorpresa. E sorprendersi è bello, soprattutto quando giochi da Fiorentina e vinci, ovunque tu sia.

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