Rassegna Stampa
Ikoné e Barak quasi come nuovi acquisti: fondamentali per restare lassù
Finora il francese e il ceco sono stati quasi inutilizzabili. Saranno le armi in più di Italiano nel prosieguo della stagione
Come scrive il Corriere Fiorentino, in casa Fiorentina ci sono casi che somigliano parecchio a nuovi acquisti. Basta pensare ad Antonin Barak e Jonathan Ikoné. Due risorse preziose che nei primi due mesi di stagione non si sono praticamente visti, rendendo impossibile (più di quanto già non lo sia) far riposare intoccabili come Bonaventura e Nico Gonzalez. Colpa di un’estate complicata che, di fatto, li ha costretti a saltare l’intera preparazione.
BARAK. L’ex centrocampista del Verona, colpito da un mai ben precisato problema virale che gli ha impedito addirittura di ottenere l’idoneità, ha iniziato ad allenarsi solo il 10 agosto. Il percorso è stato lungo. Per vederlo in campo si è dovuto aspettare il 17 settembre: 2 minuti, contro l’Atalanta, giusto per riprendere un minimo di confidenza. E poi, ancora, una ventina di minuti scarsi a Frosinone, e poco più di mezzora col Ferencvaros. Totale: 54 minuti giocati. Una miseria, ma sufficiente per lasciare un primo, importantissimo marchio. È successo proprio nel match contro gli ungheresi di Stankovic, quando ha aperto la rimonta con una splendida girata di testa.
Barak per caratteristiche è l’unico (aspettando il pieno ambientamento di Infantino) capace di dare il cambio a Bonaventura nel ruolo di trequartista. Non solo. Se si parla di centrocampisti nessuno ha la sua struttura fisica e per questo poter contare su di lui (soprattutto in certi momenti della partita) può far la differenza.
IKONÉ. E poi Ikoné. Fermatosi il 6 agosto nell’amichevole col Newcastle, e nonostante il club abbia sempre parlato di semplice «botta», ha messo piede in campo soltanto a Frosinone, il 28 settembre scorso, e contro il Napoli, subito prima della sosta, ha giocato la sua prima da titolare. Nel mezzo le apparizioni con Cagliari e Ferencvaros, per un totale di 154 minuti. Abbastanza, anche nel suo caso, per essere decisivo. Dopo il 2-1 di Barak infatti, è stato lui a segnare il 2-2 nel match di Conference. Al Maradona, poi, si è esibito in quella che a ora è stata forse la sua miglior prestazione in maglia viola. Corsa, sacrificio, dribbling, un palo.
La prima impressione è che il francese stia finalmente capendo cosa vuole Italiano da lui: che determini. «Lui e Barak ci possono dare tanto, è importante averli recuperati», ha detto il mister proprio a Napoli. Due «acquisti», rientrati in tempo per il prossimo tour de force, fondamentale per raccogliere punti e continuare a inseguire il sogno Champions League.
