Rassegna Stampa

Identità, gioco e difetti da correggere: i sorrisi di Pioli, torna a Firenze con più certezze

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Il tecnico della Fiorentina soddisfatto dopo la tournée inglese, con tanti segnali colti verso l’inizio della stagione

Missione compiuta. I tredici giorni di ritiro in Inghilterra con le tre amichevoli contro Leicester, Nottingham Forest e Manchester United hanno prodotto quello che Pioli si aspettava per tornarsene a Firenze con un sorriso pieno di determinazione. Identità, gioco, metodo e funzione degli allenamenti: il tecnico parmigiano riporta un bagaglio di certezze che comprende giustamente anche i difetti da correggere, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

Per questo la sua analisi va oltre e quasi nemmeno tocca l’1-1 con tanti spunti di Old Trafford. «Le sensazioni sono buone – ha detto – e derivano dal fatto che stiamo lavorando bene anche se abbiamo tante cose da migliorare, però vedo impegno e volontà giuste in un gruppo affidabile, ricettivo, serio, unito e volenteroso, base importante sulla quale stiamo costruendo. A parte Mandragora, che ha dovuto rallentare a causa di un trauma contusivo al ginocchio, gli altri si sono allenati con continuità e positività, e le gambe cominciano a funzionare. Non dobbiamo soffermarci troppo su questa partita, perché la prossima presenterà difficoltà e avversari diversi: gli ucraini del Polissya hanno vinto giocando bene e in velocità. Quindi, l’obiettivo alla ripresa martedì al Viola Park, è di alzare il livello soprattutto mentale: tra meno di due settimane ci aspetta un impegno significativo e complicato».

MERCATO. «Non siamo tanto distanti dalla definizione della rosa: quelli che arriveranno dovranno avere caratteristiche esatte per cercare di completare l’organico ed essere funzionali al tipo di partite che vogliamo disputare». Infine, e non certo per rilevanza, il tridente. «Gudmundsson, Dzeko e Kean possono stare bene insieme, anche se vanno migliorati automati smi e meccanismi, ma credo che non sarà sempre così: abbiamo provato altre soluzioni potendo contare su centrocampisti bravi a inserirsi e ad accompagnare l’azione. Credo ci siano le condizioni per più soluzioni offensive: se gli avversari ci chiuderanno certi movimenti, averne altri da sfruttarne là davanti è molto rivelante per essere efficaci in ogni singola partita. Cerchiamo un altro attaccante di profondità? Può essere».

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