I più e i meno della sfida con il Benfica: bene Vlahovic e Chiesa, steccano i giovani Ranieri e Venuti
Sconfitta con il Benfica che sa di beffa per la Fiorentina, che subisce il gol di Caio al 93′ con una delle tante disattenzioni difensive e conclude la sua avventura nell’International Champions Cup. Ma è solo calcio d’estate e si sono viste diverse cose buone tra i giocatori in maglia viola. Ecco i migliori e i peggiori tra i viola nella sfida con i portoghesi secondo LaViola.it.
TOP
Dusan Vlahovic – Finalmente trova il gol, meritatissimo per quel che ha fatto vedere in questa tournèe americana, e colpisce anche il palo. Ma non c’è solo questo: tanto impegno, sponde per i compagni e sportellate con i difensori.
Gaetano Castrovilli – Inizialmente soffre la pressione del centrocampo lusitano, ma cresce col passare dei minuti. Nel primo tempo è uno dei pochi (insieme a Saponara) a forzare le giocate per creare superiorità. La sua qualità è una boccata d’ossigeno per la manovra viola.
Federico Chiesa – Entra in campo ed è quello di sempre: strappi continui, tanta corsa e qualità. In pratica, contribuisce pesantemente a spostare l’inerzia della partita in favore dei viola. Dopo tutte le tensioni di ieri, non era affatto scontato.
FLOP
Luca Ranieri – Questa volta il ragazzo che aveva così ben impressionato nelle prime due uscite stecca la terza. Si perde Seferovic in occasione del gol del Benfica e lo soffre per tutto il match. Va in apprensione, come tutto il reparto, durante le sortite offensive dei portoghesi.
Sebastian Cristoforo – L’impegno non manca, ma non può bastare. Troppi gli errori in impostazione: errori di misura e nel dettare i tempi di gioco ai compagni. Appare davvero difficile immaginarsi che possa ricoprire il ruolo di mediano davanti alla difesa.
Marco Benassi – L’attenuante è che gioca in un ruolo non suo, ma il centrocampista gigliato mostra i suoi soliti limiti di poca continuità nella partita. Inoltre, sbaglia dove di solito è impeccabile, ovvero nella finalizzazione: il gol che si divora finirebbe di diritto su ‘Mai dire Gol’.
Di
Marco Zanini