Rassegna Stampa
Ibra, tra sogno e realtà. Per il decreto crescita serve un contratto di due anni
Il quotidiano in edicola stamani torna a parlare della suggestione Ibrahimovic, che ha salutato i Galaxy ed è pronto ad una nuova avventura
La suggestione è tanta. Ma tra Zlatan Ibrahimovic e il suo ritorno in Italia c’è di mezzo – non solo per la Fiorentina – il decreto crescita, scrive La Nazione in edicola stamani. Per far scattare gli sgravi fiscali il fuoriclasse svedese dovrebbe restare da noi per almeno due anni. Insomma, per aggiungere Ibra (a qualunque club) servirebbe mettere sul piatto almeno 8 milioni da allungare su 18 mesi (un anno e mezzo di vincolo) anche se l’età dell’uomo che ha vinto più titoli di tutti in carriera suggerirebbe di andare con i piedi di piombo e la soluzione sei mesi+opzione per la stagione successiva sembra essere la più gradita a tutti quelli che si avvicinano al giocatore, non al procuratore del giocatore (Raiola) e a Ibra stesso che vorrebbe un garantito anche per la stagione successiva.
I viola sfogliano la margherita, anche per capire se gli avversari fanno sul serio (Napoli e Bologna) oppure sono solo schermaglie che fanno il gioco della controparte. Pradè ha sempre detto che certe operazioni sono impossibili, poi è arrivato Ribery…
