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Iachini, promozioni e retrocessioni, grinta e non solo: dal 3-5-2 al 4-3-3, la SCHEDA

L’ex centrocampista viola è ufficialmente il nuovo allenatore della Fiorentina. L’ultima esperienza a Empoli, le annate importanti al Sassuolo e al Palermo: viaggio negli ultimi anni del tecnico.

Cinquantacinque anni, 517 volte in panchina di cui 162 in Serie A. E’ Beppe Iachini il nuovo allenatore della Fiorentina. Centrocampista viola dall”89 al ’94 (150 presenze), viene dall’esperienza non proprio felice ad Empoli: arrivato a novembre 2018 al posto di Andreazzoli, fu esonerato a marzo 2019 dopo 16 punti in 16 partite. In azzurro giocò spesso con il 3-5-2 (a volte 5-3-2), con 24 gol fatti e 33 subiti. Una media punti esattamente identica a quella di Andreazzoli (in totale 22 punti in 22 gare), che fece appena 6 punti nelle prime 11 partite dell’anno per poi totalizzarne 16 nelle ultime 11 gare dopo il ritorno in panchina, sfiorando l’impresa salvezza (e mettendo paura alla stessa Fiorentina).

SASSUOLO. Meglio andò la stagione precedente al Sassuolo, per Iachini: prese i neroverdi alla 15.ma giornata al 16° posto (appena 11 punti conquistati), li portò all’11° posto finale con 32 punti in 24 partite (media di 1,33 punti a gara). In neroverde iniziò tra 4-3-3 e 3-4-3, con Lirola a volte terzino e altre esterno a centrocampo, e Politano, Berardi e uno tra Babacar, Falcinelli e Matri nel tridente titolare. Poi il tecnico passò al 3-5-2, con Politano-Berardi atipica coppia d’attacco, e il Sassuolo finì quell’annata con 19 punti in 11 gare con il nuovo modulo, con risultati prestigiosi contro Milan, Inter e Napoli (e battendo anche i viola di Pioli).

UDINESE. Nel 2016 appena qualche mese all’Udinese, fino a ottobre: sette punti in sette gare, giocando anche contro Roma, Milan (anche battuto a San Siro), Fiorentina (2-2) e Lazio. In Friuli, dopo aver iniziato con il 3-4-1-2, passò al 4-3-1-2, con difesa a quattro e De Paul dietro le due punte (una era Thereau, l’altra Zapata o Perica).

PALERMO. Positivi gli anni a Palermo: arrivò a settembre 2013, e con 79 punti in 36 partite riportò i rosanero in A, vincendo il campionato di B. Promozione costruita con il 3-5-2 e il 3-4-1-2 (aveva Dybala-Belotti in avanti). L’anno dopo, 2014/2015, un ottimo 11.mo posto in Sicilia, con 49 punti finali (media di 1,28 punti a gara). Ancora il 3-5-2 come modulo di riferimento, anche se a volte Iachini giocava anche con il trequartista per inserire anche Vazquez. Un’annata con le vittorie contro Roma, Napoli e Milan e grandi prestazioni contro le big e non solo. Nel 2015/2016 inizia un po’ stentando, ma mette insieme 14 punti nelle prime 12 partite: Zamparini lo esonera con i rosanero al 12° posto dopo la vittoria contro il Chievo. Viene richiamato poi tra febbraio e marzo per tre partite, ma raccoglie un solo punto e si dimette con il presidente che gli dà di ‘deficiente’ e ‘perdente’. Non belle parole, insomma.

MODULI. In generale, per Iachini, due campionati di Serie B vinti (Chievo 2007/2008 e Palermo 2013/2014), altre due promozioni in A (Brescia 2009/2010 e Sampdoria 2011/2012), ma anche due retrocessioni (Siena 2012/2013 e Brescia 2010/2011). Squadre spesso determinate e ‘battagliere’, le sue, ma anche in grado di esprimere (in proporzione con le qualità) buon calcio, vedi esperienze a Palermo, Sassuolo ma anche nei campionati di alta Serie B. In Serie A i massimi risultati sono stati gli 11° posti con rosanero e neroverdi, mentre a livello di moduli ha saputo spaziare a seconda dei giocatori a disposizione: molto 3-5-2, ma anche 4-3-3 e 4-3-1-2, con ampio spazio ai giocatori tecnici dalla trequarti in su.

ORA A FIRENZE. Adesso la Fiorentina, dove troverà una squadra al 15° posto (+3 dal terz’ultimo posto) che deve essere rivitalizzata prima dal punto di vista motivazionale e poi sul piano tecnico e tattico. Anche Pradè, sul mercato, dovrà dargli una mano per alzare il livello generale della rosa. A partire dalle intenzioni tattiche. Per non ribadire l’errore fatto in estate, quando (anche per fretta e difficoltà generali) fu costruita una squadra per il 4-3-3 per poi metterla in campo con il 3-5-2. Senza centravanti.

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