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Iachini e le partenze: a razzo a gennaio, come sempre da subentrato. Diesel post lockdown. Voglia di partire forte per dimostrare che Rocco ha fatto la scelta giusta

Iachini

Iachini specialista delle partenze a razzo da subentrante. Ora ri-parte da inizio stagione. Col compito anche di dimostrare che Commisso ha fatto la scelta giusta

Pronti, attenti, via. Il campionato 2020-21 è ormai prossimo alla partenza. Per la Fiorentina, in attesa del mercato, pronti via ci saranno Torino in casa, Inter fuori, Sampdoria in casa e Spezia fuori.

LE PARTENZE DI IACHINI. Senza innesti, escluso Bonaventura e Biraghi al posto di Dalbert, e visto che Amrabat sarà squalificato, la Fiorentina sarà praticamente la stessa dello scorso finale di stagione. Con anche lo stesso allenatore in panchina, Iachini.  Da sempre, il tecnico viola, è definito uno specialista delle partenze a razzo delle sue squadre. Soprattutto da subentrato. Quest’anno, a Firenze, appena prese il posto di Montella ottenne subito 8 punti nelle prime 4 gare con anche la vittoria in Coppa Italia contro una lanciata Atalanta.

All’Empoli nel 2018-19 nelle prime 4 gare ottenne 3 vittorie ed un pareggio con una media punti di 2,5 a gara. E ancora prima a Sassuolo nella stagione 2017-18 ottenne 10 punti in 5 gare. A Udine l’anno precedente la media pronti via è stata di 1.5 punti a partita.

POST LOCKDOWN. Se da subentrante ha sempre avuto impatti importanti sulle squadre che è andato ad allenare, post lockdown è partita molto a rilento la sua Fiorentina, con tutte le attenuanti del caso visti gli stravolgimenti dovuti alla pandemia da covid-19. Nelle tre gare giocate alla ripresa del campionato la Fiorentina pareggiò malamente col Brescia, perse immeritatamente con la Lazio e cadde miseramente in casa col Sassuolo.

DALL’INIZIO. Stavolta, tuttavia, non partirà da subentrante, ma da inizio stagione. Come accadde a Udine nel 2016-17 quando iniziò la stagione con i friulani, ma venne esonerato dopo 8 gare ufficiali in cui aveva rimediato due vittorie, un pareggio e cinque ko. A Palermo l’anno prima iniziò la stagione, e ottenne pronti via tre vittorie e un pareggio tra campionato e Coppa prima poi di rimediare una serie di sconfitte che lo portarono all’esonero con 18 punti in 16 gare da tecnico.

MOTIVAZIONI DIVERSE. Quando venne chiamato a fine dicembre 2019 aveva il compito di trascinare fuori dai bassifondi della classifica quella Fiorentina. E lo ha fatto. Post lockdown aveva la missione di ottenere una salvezza tranquilla, e pur partendo male è riuscito a chiudere a metà classifica, conquistandosi anche la conferma da parte del patron in persona Rocco Commisso. Adesso, come quando subentrò a Montella, ha di nuovo l’occasione di una vita: la possibilità di sedersi sulla panchina più importante della sua carriera, con la voglia di fare anche per la sua avventura professionale un deciso passo in avanti. Con un compito particolare: dimostrare che Rocco Commisso ha fatto bene a confermarlo tecnico della Fiorentina nonostante i vari sondaggi (anche qualcosa di più) che Pradè e Barone avevano fatto per sostituirlo al termine della passata stagione.

PARTIRE FORTE. Anche per questo Iachini punterà a partire forte. Come fece a inizio 2020. E non solo per la Fiorentina, ma anche per sé stesso. Lo scetticismo nei giorni della sua conferma era forte, e quella scelta divise la tifoseria viola. La voglia di spazzar via ogni residuo dubbio c’è, ed è forte. Non solo con punti pesanti, ma anche con un gioco che offra spettacoli diversi rispetto ad alcune prestazioni (soprattutto in casa) terrificanti. Beppe è pronto. Partire forte potrebbe legittimare la sua posizione nell’ambiente viola. Se poi gli uomini mercato riuscissero a dargli qualche altro innesto, non sarebbe di certo male.

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