Editoriali

Iachini in quaranta giorni si gioca tutto. Lo farà con i suoi assi: in campo Ribery con Chiesa e Vlahovic

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Dodici partite per sperare di tenersi la Fiorentina: a Iachini serve un mezzo miracolo sportivo. L’impresa prova a farla con Ribery alle spalle di Chiesa e Vlahovic

Nove giorni alla ripresa del campionato della Fiorentina. Al centro sportivo si è già messo nel mirino il Brescia da diversi giorni. Allenamenti sul campo ed al video per la truppa di Iachini, chiamata a partire subito forte per non ritrovarsi impelagata nei bassifondi della classifica. Il tecnico marchigiano sta mettendo tutti in guardia: gestione fisica, alimentazione, vita fuori dal campo. Servirà essere impeccabili anche da questi punti di vista nei prossimi quaranta giorni. Iachini non vuole lasciare niente al caso. Lo hanno definito un ’martello’ i suoi giocatori, l’impressione è che nessuno più di lui sia in grado di gestire un momento sicuramente complesso.

La ripartenza mette paura a tutti, anche a club che stanno sopra in classifica rispetto alla Fiorentina. Ripartirà un campionato diverso, con valori completamente sballati rispetto ad inizio marzo, quando si è interrotto il torneo. La Fiorentina spera di poter approfittare di problematiche altrui, ma deve stare attenta a non scivolare sugli imprevisti che tutti hanno evidenziato: cali di concentrazione ed infortuni muscolari.

Mister Iachini sa di giocarsi una carriera intera in queste 12 partite che comporranno il secondo mini campionato della Fiorentina. E’ sotto osservazione, questo lo si sapeva, ma le parole di Commisso lo hanno messo in una posizione scomoda. In sintesi, l’impressione è che debba fare un mezzo capolavoro per tenersi la panchina della Fiorentina. Punti, certo (quelli li ha fatti bene o male anche prima), ma anche un gioco che possa essere piacevole ed apprezzabile. E per tutti gli aspetti che abbiamo sottolineato prima non sarà per niente facile regalare freschezza e velocità alla squadra nei giorni più caldi dell’anno.

Un’impresa non da poco, quella che aspetta Iachini. Per alcuni già fuori dal progetto tecnico viola del prossimo anno. Per altri, come detto, fortemente in discussione, al netto di un exploit sul campo in queste 12 partite. Iachini sta studiando un modo per calare in campo le sue carte migliori, tutte insieme.

Avrebbe poco senso giocarsi il futuro e lasciarsi nella manica qualche asso. Ecco che, in questi giorni, si lavora alla coabitazione di Ribery con Chiesa e Vlahovic. Chiaramente il francese non potrà giocare novanta minuti a distanza di tre giorni, ma nella sua personale tabella di marcia sarà in campo almeno la metà delle volte dal 1’. In quelle occasioni è impensabile togliere uno fra Chiesa e Vlahovic.

Fermo restando che il sistema di gioco che regala sicurezze è il 3-5-2, l’idea è quella di adattarsi con un 3-4-1-2 che potrebbe far coesistere i tre tenori in attacco, con Cutrone arma preziosissima partita dopo partita, quando le energie cominceranno a dover essere gestite. L’idea, dicevamo, è quella di ripartire da Dragowski fra i pali; Milenkovic, Pezzella ed uno fra Caceres e Igor a completare la difesa.

A centrocampo dovrebbe ‘saltare’ la figura del regista, con Badelj e Pulgar che dovrebbero accomodarsi in panchina. In mezzo la classe di Castrovilli (dovrà cambiare di qualche metro la posizione) e la dinamicità di Duncan, con Lirola e Dalbert sugli esterni. Come detto, poi, Ribery alle spalle di Chiesa e Vlahovic.

Sulla carta la Fiorentina dovrebbe ripartire così. L’idea c’è, Iachini ci sta lavorando. Forse non da subito contro il Brescia, ma nelle immediate occasioni successive. Il tecnico si è reso conto che la squadra, con il 3-5-2, è molto prevedibile in fase offensiva. Equilibrata si, ma poco efficace negli ultimi sedici metri. Il correttivo porterà il nome di Franck Ribery. Non è poco, per provare a regalarsi due mesi esaltanti. E perché no, per provare a conquistarsi la Fiorentina del domani.

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