“Grande rammarico, sfortunati negli episodi” e “giocato alla pari con l’Atalanta”, ma il divario è stato enorme
Una reazione che ha fatto capire che la squadra è viva e che ha fatto anche assaporare l’impresa, ma che non cancella un primo tempo di enorme sofferenza e le tante occasioni che l’Atalanta ha avuto per dilagare. La Fiorentina è uscita dal Franchi con zero punti e anche con l’orgoglio/rammarico per averci provato fino alla fine contro una delle squadre più forti e più in forma del campionato (8 vittorie nelle ultime 9, miglior attacco del torneo), eppure le dichiarazioni dopo-partita di allenatore e direttore sportivo stanno facendo discutere parecchio tra i tifosi viola.
EPISODI E RAMMARICO. “Non siamo stati fortunati nelle decisioni sui singoli episodi”, ha detto Iachini a caldo. “Con Zapata forse oltre la linea con la spalla sul secondo gol, lo vorrei rivedere, mi è sembrato un po’ così. Sul 2-2 c’era la sensazione di poter vincere la partita. Poi c’è stato questo rimpallo molto ravvicinato, sono cose sfortunate che non mi piacciono, non so come definirlo, ci stavamo giocando la partita, rompe le scatole. Sul 2-2 c’era la convinzione di poter inseguire i tre punti, in quel momento anche a livello psicologico stavamo molto meglio dell’Atalanta. Per questo rimpallo l’Atalanta ha avuto il rigore, è un peccato. Qualche situazione non è andata nel verso giusto. Negli episodi, e mi riferisco al 2° e al 3° gol dell’Atalanta, c’è grande rammarico. Peccato, per un soffio, per centimetri non siamo riusciti a portare a casa quanto la prestazione della squadra meritava”.
“GIOCATO ALLA PARI”. Frasi che hanno attirato diverse reazioni dai tifosi (basta guardare i commenti sul nostro sito). Così come per l’analisi di Pradè: “C’è grande amarezza ma abbiamo giocato contro una grandissima squadra. Abbiamo dimostrato carattere rimettendo in piedi una partita difficile. Poi c’è stato l’episodio del rigore che è stato rivedibile perché in quel momento potevamo dominare il campo e vincere. La squadra c’è ed ha giocato alla pari contro una delle squadre più forti del campionato“. Nel mirino soprattutto il messaggio fatto passare da tecnico e ds, ovvero di aver giocato alla pari con l’Atalanta. Certo, la Fiorentina ci ha provato fino alla fine, con quella punizione di Biraghi allo scadere che ha tenuto sulle spine la squadra di Gasperini fino al triplice fischio. Ma in fondo il pareggio è durato solo quattro minuti, e i nerazzurri hanno collezionato una quantità enorme di nitide palle gol.
DISTANZA ABISSALE. Quattordici i tiri verso la porta da parte dell’Atalanta, di cui 9 nello specchio (e tutti dall’interno dell’area di rigore). Con altrettanti miracoli di Dragowski sui vari Zapata, Toloi e Gosens. E se il portiere viola prende tre gol, ed è il migliore in campo insieme a Vlahovic, un motivo c’è. “Zapata è uscito arrabbiato, avrebbe dovuto fare 5 gol”, ha commentato Gasperini a fine gara. Ma non solo questo, perché la superiorità è stata a tratti imbarazzante sul piano del gioco. E il possesso palla finale al 59% per i nerazzurri (111 passaggi nella trequarti contro 69, 503 totali contro 296, sei corner contro zero) racconta solo in parte quanto visto al Franchi. Poi sì, la Fiorentina se l’è giocata con le proprie armi, provando a verticalizzare e tenere su palla con Kouame e Vlahovic, portando la gara sui nervi e sulla grinta, ma alla fine ha collezionato due tiri nello specchio (i due gol di Dusan) e un paio di conclusioni a lato di Vlahovic e Caceres. Gollini non ha dovuto fare altro.
CARATTERE E REAZIONE. Si riparta, dunque, dalla realtà che racconta di una distanza abissale tra due squadre che infatti lottano per obiettivi diametralmente opposti (ma questo si sapeva già alla vigilia). Ma soprattutto dalla reazione e dalla voglia di lottare fino alla fine della squadra. Quando sembrava tutto perso, la Fiorentina ha mostrato orgoglio e carattere. Qualità da valorizzare verso le ultime otto finali. “Abbiamo otto punti di vantaggio e dobbiamo esserne consapevoli. Per stare tranquilli dobbiamo fare otto punti ma la squadra ha tutto per farli“, ha aggiunto Pradè stilando una sorta di tabella di marcia. A partire da Sassuolo e Verona: due squadre che hanno dimostrato di essere superiori a questa Fiorentina, ma contro le quali quanto meno i viola possono giocarsela (anche a livello di motivazioni).
Di
Marco Pecorini