I due furono giocatori di Carletto nell’Ascoli in Serie A. Si sono sfidati sei volte in carriera (3 vittorie a testa): anche stasera avversari
Beppe Iachini e Andrea Mandorlini si ritroveranno da avversari, oggi, dopo tante avventure passate insieme. Il tecnico viola non potrà andare in panchina per squalifica, ma saluterà sicuramente il collega oggi al Padova: insieme sono stati ottimi compagni di squadra, un’amicizia che parte da lontano, scrive La Nazione.
AD ASCOLI. Tutto inizia una quarantina d’anni, fra allenamenti, mille partite e un dribbling infinito in mezzo a quelle (tante) panchine su cui Beppe e Andrea sono andati a sedersi. Il tutto nel segno di Carletto Mazzone che poi fu l’allenatore dei due nelle stagioni che Iachini e Mandorlini hanno vissuto insieme ad Ascoli, in serie A. Mazzone guidava i bianconeri quando dal campionato 1981/82 e per i due successivi, il centrocampista e il difensore furono fra i protagonisti di uno spogliatoio dove si ’mangiava’ grinta e tenacia. E anche per questo, Mazzone stravedeva per entrambi.
NEL SEGNO DI MAZZONE. In Iachini (che proprio in quella prima stagione con Carletto celebrò il debutto in serie A), Mazzone vedeva il ’cagnaccio’ sulla mediana, capace di lottare a denti stretti per 90 minuti e di usare tutti (ma proprio tutti) i mezzi per fermare il gioco dell’avversario. In Mandorlini, il tecnico romano osservava la forza e l’astuzia del giocatore che avrebbe comunque reso durissima la vita agli attaccanti avversari. Chissà, quante volte Beppe e Andrea si sono ritrovati e hanno ricordato quei giorni, in quell’Ascoli e con quel maestro che gridava quanto loro, che si arrabbiava più di loro, che viveva il calcio con la loro stessa ’cattiveria’ sportiva. Oggi si ritroveranno da avversari.
Di
Redazione LaViola.it