Editoriali
Iachini a Roma per (ri)guadagnare credibilità e fiducia. Solco tattico delineato, non cambia
Domani la sfida contro la Roma. Iachini può guadagnare credibilità, ma novità tattiche all’orizzonte non ce ne sono. Pezzella out, ci sarà Ribery
Vincere ed essere, comunque, criticato. A Beppe Iachini succede anche questo, in una stagione cominciata in salita per lui e per la Fiorentina. Due vittorie, vero, contro Udinese e Padova in Coppa Italia, ma che si sono portate dietro aspetti piuttosto negativi. La parentesi di coppa, principalmente, ha lasciato negli occhi la Fiorentina pessima della ripresa. Una squadra surclassata dal Padova nelle occasioni da gol, salvata dal palo e da Terracciano, con la figuraccia che non si è materializzata per un soffio.
C’è modo e modo (anche) di vincere, non solo di perdere. Vincere così lascia poche soddisfazioni, anche se qualcuno dirà che il ‘come’ non ha poi così importanza. Quanto visto fin qui, però, non autorizza voli di fantasia per l’immediato futuro. Questo è un dato di fatto. La trasferta di Roma è una di quelle partite che possono solo aggiungere qualcosa alla scricchiolante reputazione del tecnico viola. Perdere starebbe nella logica delle cose, portare via qualcosa dall’Olimpico lenirebbe, almeno in parte, le delusioni di questo avvio di stagione.
Rocco Commisso è tornato in gran fretta negli Stati Uniti, seguirà a distanza quel che accade nella sua Fiorentina. Se n’è andato confermando Iachini a tutti i livelli, privatamente e pubblicamente. Nessuno si aspetta ribaltoni nel medio periodo, anzi, la volontà della Fiorentina è quella di concludere la stagione con il tecnico marchigiano saldo in panchina. E’ chiaro che, per essere una soluzione percorribile e proponibile, i risultati debbano più o meno arrivare. Ormai nessuno gli chiede più grandi cose, ma prestazioni dignitose sì, anche per un livello della squadra che (al netto del settimo monte ingaggi) non sembra così tremendo.
Iachini deve fare i conti con l’assenza, prolungata, di capitan Pezzella. Pure sfortunato, il tecnico, perché durante il mercato ha fatto di tutto per blindare la sua difesa. La caviglia malconcia di Pezzella ha fatto vacillare ogni certezza. Da difesa meno battuta dopo il lockdown a problema da risolvere, perché la media è di due gol subiti a partita. Troppi, per chi vuole cullare anche minime velleità di classifica.
Ed il problema Pezzella ci porta sull’aspetto tattico. La strada presa da Iachini è chiara: spostare Milenkovic al centro della difesa. Un azzardo, perché nel ruolo di centrale di destra il serbo ha acquisito una dimensione europea, forse anche mondiale. Vale la pena toglierlo da quella posizione? Per Iachini evidentemente si, con Quarta che prenderà il posto di Milenkovic e con Caceres che completerà il reparto, sperando abbia ritrovato la lucidità e la brillantezza dei giorni migliori. Difesa a quattro ancora lontana, anche se l’assenza di Pezzella potrebbe spingere Iachini a provare qualcosa di nuovo. Chissà…
Come del resto c’è curiosità per capire se e come Ribery e Callejon potranno giocare insieme dall’inizio (fin qui circa 25 minuti insieme contro il Padova). Probabilmente non a Roma, ma l’obiettivo sarà quello di farli coesistere nel medio-lungo periodo. Iachini dovrà cambiare necessariamente qualcosa: impensabile, ad oggi, che Callejon possa fare il quinto di centrocampo. Vedremo cosa avrà in testa Iachini, che per Roma continuerà ad affidarsi alle sue certezze. Quelle degli alti (pochi) e dei bassi (tanti) di questo periodo.
Questo significa difesa a tre, Amrabat nella posizione ‘incriminata’ di finto regista, Ribery vicino a Kouame (favorito su Cutrone e Vlahovic), sperando che l’ex stella del Bayern Monaco abbia recuperato la condizione al 100%. E’ chiaramente lui l’unico in grado di far saltare il banco ed è sempre lui l’unico che può mettere Iachini al riparo dalle critiche. Almeno per una settimana.