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I vostri pensieri per il Capitano: i messaggi di Enio e Andrea, Christian e Monica

Oggi, 4 marzo, è una triste data per tutti i tifosi viola e non solo. Un anno fa infatti se ne andava il nostro Capitano. Abbiamo raccolto i vostri ricordi a lui dedicati

Quel giorno. Le lacrime di mio figlio, 14 anni, che aveva appena letto la notizia. La sensazione che la parola “morte” non potesse stare nella stessa frase che conteneva il tuo nome. Inconciliabili la morte e la tua vitalità: “Papà, è morto Astori”. Impossibile, non ci credo.

E tu sei vivo nei nostri cuori, nei nostri canti in curva Fiesole, nel coraggio di chi ha indossato i tuoi colori e di chi indossa la tua fascia.

E tu sei vivo nell’esultanza per ogni gol, nel saluto al capitano per ogni vittoria.

E sei vivo nella consapevolezza dei nostri ragazzi… che si può perdere ma bisogna rispettare il tuo ricordo. E a questi ragazzi, di metterci la faccia, le gambe, i polmoni ed il cuore, glielo hai insegnato tu.

Quante lacrime in ognuno di questi 365 giorni. Quante lacrime sentendo dentro il dolore della tua compagna e della tua meravigliosa bambina.

E poi, al di sopra di queste lacrime, il tuo sorriso. Grazie Davide. Per sempre Capitano!

da Enio e Andrea Minervini

 

Penso che ognuno nella propria vita abbia un obiettivo, un sogno.

Io ho la fortuna di vedere da molto vicino  quel sogno essendo parente di un calciatore.
Quelle poche volte che sono riuscito ad andare a vedere lui o la Fiorentina, che è la mia squadra del cuore, noto sempre una cosa, tanti giocatori non sanno bene la fortuna che hanno, stanno facendo quello che miliardi di ragazzi in tutto il mondo vorrebbero fare.

Pochi giocatori mi hanno dato l’impressione contraria, uno di questi è Davide Astori, uomo dentro e fuori dal campo, un padre di famiglia, un signore, una persona educata, generosa, un ragazzo che se gli chiedevi una foto non esitava a fermarsi. Astori è l’incarnazione del calcio stesso, del calcio puro, quel calcio che al giorno d’oggi vediamo sempre più sporco.

Ricordo quel maledetto 4 marzo come se fosse oggi, ero a casa della mia ragazza e la mattina appena alzato leggo le notifiche di LaViola.it, non ci volevo credere, non capivo come fosse potuto succedere, invece era tutto vero, DAVIDE, se ne andava a soli 33 anni, muore nel sonno, come solo gli angeli fanno.

Rimarrà per sempre un simbolo del calcio italiano, una bandiera per la Fiorentina, un modello da seguire per tutti noi aspiranti calciatori.

Ciao Davide Continua a difendere  la tua Fiorentina anche da lassù.?da Christian Calamai

 

Ricordo la partita contro il Chievo del 25 febbraio, un freddo cane, tutti imbacuccati ad assistere ad un incontro che ci vide vincitori, e la vittoria aveva il timbro di Davide Astori, passaggio perfetto per Cristiano Biraghi che segnò la rete consegnandoci i 3 punti.

Davide fu l’uomo Sky, me lo ricordo perfettamente mentre lo intervistavano, nel vortice del violento vento di tramontana che sembrava volesse preannunciare un qualcosa di irreale.

E poi si arriva a quel giorno che tutti abbiamo impressi nella mente, che ci poteremo dentro per tutta la nostra esistenza. Ero appena uscita dal seggio della scuola Pilati quando mi telefonò la mia amica di Curva, la Silvia, dandomi incredula la tragica notizia.

Nessuno di noi voleva crederci, volevano avere la smentita, che ci comunicassero che era una bufala, una delle tante fake news messe a giro..purtroppo era tutto vero e la disperazione a quel punto prese il sopravvento.

Mai come dal quel momento abbiamo apprezzato la Persona Astori, lui sempre umile, con il suo sorriso impresso nel volto, ma un ragazzo che non si metteva mai in mostra, che non era mai in prima fila, ecco perché lo abbiamo apprezzato ancora di più a partire dal 4 marzo, quando forse lo abbiamo imparato a conoscere meglio, quando le sue stupende doti sono state messe da tutti in risalto.

L’unica cosa che posso dire è che lui è stato il mio capitano anche quando ancora non lo era, lo è diventato quando affrontò lo spogliatoio dopo la sconfitta contro l’Empoli ecco, in quel momento dimostrò di avere gli attributi per avere quella fascia al braccio.

Capitano, ci manchi da morire, ma vogliamo credere che ci guardi e ci proteggi davvero da lassù e ogni volta che pronunciamo il tuo nome durante la formazione della squadra è sempre una grande emozione!

Un abbraccio grande Uomo, grande Capitano!

da Monica Sinibaldi

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