Editoriali

I viola giocano ‘solo’ su Chiesa ma così rischiano di andare poco lontano. Pjaca, Simeone e Gerson rischiano di diventare dei casi. Adesso tocca a Pioli cambiare questa Fiorentina

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Brutta partita, brutta Fiorentina. Contro il Cagliari serviva una vittoria per rimanere nel gruppo che può lottare per l’Europa, invece alla fine è arrivato un pareggio.

Certo, un punto non è la fine del mondo ma la prestazione della Fiorentina contro i sardi è stata  a dir poco sottotono. E quest’anno non è la prima volta accade. Parlare di problemi incontrati per via del vento vuol dire allontanare le analisi sue veri problemi della squadra viola. Uno di questi è emblematico e ne raccoglie molti tutti assieme: non si può sempre giocare con palla a Chiesa e vediamo cosa accade.

Purtroppo, la Fiorentina di Pioli sembra aver smarrito tutte quelle certezze, sicurezze e gioco che si era creata, cresciuta e migliorata lo scorso stagione.

Questa stagione, invece, lo schema che la squadra sembra prediligere è quello di vedere se Veretout riesce a inventarsi qualcosa e poi palla a Chiesa. Troppo poco. Una situazione che tatticamente, ma non solo, prima grava troppo sul talento viola e che poi non porta da nessuna parte.

Sicuramente non sarà Pioli a chiedere espressamente che la Fiorentina giochi in questa maniera, probabilmente il tecnico chiede anche altro alla sua squadra. Ma il fatto è che, tolti appunto i vari Chiesa, Veretout, Milenkovic, a volte Lafont e Biraghi, e quando non sbaglia capitan Pezzella, questa Fiorentina non ha altri giocatori su cui puntare, non ha certezze.

Alcuni esempi? Vitor Hugo in questo campionato, in nove gare, ha già commesso tre errori da dove poi sono nate o arrivati i gol degli avversari. Biraghi gioca a corrente alternata: ci sono gare dove gli riesce tutto e per gli avversari è difficile fermalo e altre, come quella col Cagliari, dove riesce a mettere dentro l’area viola sono un paio di buoni cross e poi tanti, troppi errori.

A centrocampo, tolto il francese Veretout, nessuno tra BenassiEdimilson e Gerson è oggi un giocatore che possa dare un apporto concreto. Soprattutto il brasiliano sembra essere come un pesce fuor d’acqua. Tolta la prima contro il Chievo, non è stato più capace di determinare, incidere nelle prestazioni e nei risultati finali.

In attacco, appunto, il problema diventa più grave. Perché se è già un errore che alla lunga può costare caro, quello di giocare prevalentemente su Chiesa, la Fiorentina ha deciso di puntare fortemente su Simeone e su Pjaca. Il primo anche contro il Cagliari non ha fatto un tiro in porta e si è fatto trovare in ritardo nel primo tempo sul diagonale di Chiesa. E quando un centravanti non tira in porta e non segna il campanello della preoccupazione inizia a suonare.

Il croato, cercato, voluto, inseguito per tutta l’estate non è mai stato capace di essere un protagonista della gara. Anche lui, come Gerson, sembra un pesce fuori d’acqua. Il problema per la Fiorentina e che se due dei tre titolari d’attacco non rendono, non determinano, non segnano, allora riuscire a vincere le partite e essere protagonista in campionato diventa più che un sogno un miraggio.

Adesso, col materiale che ha a disposizione, toccherà a Pioli cambiare qualcosa sul piano del gioco, e forse degli uomini da mandare in campo. Già contro il Torino si potrà  capire se il tecnico viola avrà deciso di intraprendere un’altra strada oppure continuare a insistere su quella attuale.

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