
Pareri più o meno tutti concordi: serve ritrovare unità per il bene della squadra di Pioli, che può regalare soddisfazioni
Sulle pagine de Il Corriere Fiorentino leggiamo una serie di pareri di tifosi illustri della Fiorentina, che dicono la loro sulla spaccatura netta che è creata all’interno del tifo viola: «Mi dispiace moltissimo – si rammarica Paolo Beldì – perché i ragazzi della Fiesole per me sono dei fratelli ma, anche se il cuore sarebbe con loro, il cervello mi spinge a dire solo una cosa: Forza Fiorentina!». (…). La pensa più o meno allo stesso modo Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. Le note della sua Firenze Santa Maria Novella , dopo ogni vittoria riempiono il Franchi, e questa spaccatura gli fa male. «Il supporto della Fiesole è indispensabile — dice — ma lo è anche la solidità economica e sportiva che la famiglia Della Valle ci garantisce». E quindi? «Penso che sia nell’interesse di tutti trovare un punto di incontro». Difficile, viste le premesse. Pupo, però, ha fiducia nella proprietà. «Sono convinto che Diego e Andrea sapranno dialogare, convincendo anche i più critici che le loro scelte sono fatte soltanto nell’interesse della Fiorentina e dei tifosi».
(…) Altro cantante, altro super tifoso. Marco Masini è in tour, ma ha saputo tutto. «Ognuno è libero di comportarsi come vuole — esordisce — ma perché dobbiamo farci male da soli?». E ancora: «Certo, la proprietà magari potrebbe essere più presente, ma preferisco i Della Valle piuttosto che uno Zamparini che si fa sentire tutti i giorni e poi ti porta sull’orlo del fallimento». Conclusione? «Bisogna tifare Fiorentina. Punto. Anche perché mi pare che la squadra possa dare delle soddisfazioni».
Dalla musica allo spettacolo. Gianfranco Monti arde di amore puro per i viola, e non si dà pace. «Mi fa un male terribile questa spaccatura. La squadra è una, e si chiama Fiorentina». Ma chi ha ragione? «Capisco la Curva, che sente il bisogno della vicinanza della proprietà, però domenica Andrea c’era, e la squadra è stata costruita bene, ci possiamo divertire, perché dividersi? Ma io sogno ancora». Cosa? «Che il Franchi torni compatto, unito». Chiusura con chi, Firenze e i fiorentini, li conosce come pochi. «Siamo sempre i soliti», sorride amaro Gianni De Magistris. «Il “nemico” non è più il gobbo, o il romanista, ma il dellavalliano o quello che contesta. Bastava guardare i social, domenica sera. Lo scontro era tra tifosi viola, eppure avevamo appena vinto 6-1».

Di
Redazione LaViola.it