Secondo Il Corriere dello Sport – Stadio, non si è rotto il patto tra ultras e squadra-allenatore. Ma la frattura con la proprietà è insanabile.
Fino all’ultimo respiro. La Firenze fortemente delusa da Cagliari, si ricompattata. Sicuramente lo hanno fatto gli ultras della curva Fiesole. La reazione è stata inequivocabile: sono delusi, ma questo non porta alla rottura di nessun patto, non nei confronti della squadra e neppure nei confronti di Stefano Pioli. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LA LOTTA CONTINUA. Certo la gara di Cagliari ha ridotto al lumicino le speranze, ma restano ancora un pugno di gare e la semifinale di Coppa Italia. Insomma la lotta continua. Il significato è chiaro: la squadra è in difficoltà, ma la curva continuerà a sostenere i ragazzi viola. Loro, però, solo loro, perchè invece il rapporto con la proprietà è arrivato ai limiti storici, a una rottura che pare irrecuperabile. ‘Non siamo contenti ma nessuno di noi ha mai pensato che questa Fiorentina potesse puntare a traguardi importanti, alla zona Champions’. Gli ultras tireranno le somme più avanti, non ora fanno capire, ora che c’è ancora il finale di stagione da onorare e rispettare. Nella speranza di una grande prestazione a Bergamo con l’Atalanta e magari di riuscire a fare un’immensa mobilitazione per la finale di Coppa che si giocherà a Roma.
REAZIONE. Del patto che non è stato rotto sono stati informati i giocatori e Pioli. Tradotto: tutti sono chiamati a una reazione importante sul campo. Quando ripartirà il campionato la Fiesole chiamerà la squadra a una prova in grado di far dimenticare la terribile prestazione della trasferta di Cagliari. Dunque il tifo sarà ancora con la squadra, ma si vuole una reazione d’orgoglio. Insomma sarà un Franchi unito e bollente quello che aspetterà Mazzarri e il suo Torino. Una reazione d’orgoglio per arrivare vivi alla gara con l’Atalanta nella semifinale di Coppa Italia.
DELLA VALLE. Curva unita, meno sui Della Valle. Gli ultras hanno chiuso tutte le porte con i proprietari della Fiorentina. Una parte importante della città è avvilita e preoccupata. Perchè lascia perplessi il progetto dei dirigenti marchigiani, pesano tre anni di «tran tran» fuori dall’Europa, ma è anche vero che nessuno si è fin qui fatto vivo per rilevare il club. Qualcuno spera in una reazione di Diego e Andrea, magari già sul terreno del calciomercato che fra poco scatterà puntando specialmente Chiesa, Veretout e Milenkovic. Però per adesso i segnali sono flebili, di fatto un silenzio che soffoca la città. Gli ultras hanno fatto la loro scelta, fine del rapporto con i Della Valle e questo si sentirà anche nei prossimi giorni. Salvata però la squadra e i suoi ragazzi.
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Redazione LaViola.it