Alla fine di questo girone i tifosi viola avranno percorso quasi quattordicimila chilometri. Ma a spuntarla sono stati pochi temerari, quelli che non si sono lasciati scoraggiare da niente, né dalla neve ucraina di Dnipropetrovsk né dalla distanza che separa Cluji da Firenze, poco più di mille. Se si esclude l’esodo di massa del play off d’andata contro il Grasshoppers — oltre tremila i biglietti messi a disposizione dal club svizzero e subito finiti esauriti, vista anche la vicinanza di Zurigo dall’Italia — Firenze non è stata particolarmente fortunata nel sorteggio delle trasferte. In Romania, stasera, alla fine saranno pochi (circa 200) i tifosi viola e pure in Portogallo, il 28 novembre prossimo a Guimaraes, nell’ultima trasferta prima della fase ad eliminazione diretta, non ci saranno numeri da capogiro. Tutt’altro, anche perché ormai la qualificazione sarà ampiamente acquisita.
Alcuni sono partiti ieri da Bologna con voli charter organizzati dal Centro di Coordinamento Viola Club, ma c’è anche chi ha scelto la via del bus e del mini van nel tentativo di risparmiare qualche euro. Il divertimento, del resto, è racchiuso anche qui. La speranza, dicono tutti, è che, archiviato il passaggio di turno, se non altro anche lo spettacolo possa in qualche modo elevarsi. In campo e sugli spalti. Arriveranno le otto squadre retrocesse dalla Champions e anche il tasso tecnico, all’improvviso, salirà in maniera vertiginosa.
Firenze, intanto, si prepara a vivere da protagonista il ritorno dell’Europa vera. Il sogno, quello che porta dritto fino alla finale di Torino, è già scritto: servirebbe intanto una prima trasferta in grado di far tornare Firenze ad essere protagonista sugli spalti, così come accadeva ai tempi della Coppa Uefa di Cesare Prandelli o dell’ultima edizione di Champions, quando bandiere e vessilli viola coloravano strade, ferrovie e aeroporti, ma già dai sedicesimi, c’è da scommetterci, che la tifoseria non si lascerà pregare. La città è pronta a tutto pur di non lasciare sola la squadra: ci si diverte a veder giocare questa Fiorentina e nessuno intende tirarsi indietro.
E poi, tornando alle poche persone che hanno seguito i viola nelle trasferte del gironcino, c’è da mettere in conto una sorta di investimento per il futuro. In pratica, questo è stato più o meno il pensiero del popolo viola, meglio risparmiare qualcosa ed evitare trasferte scomode e insignificanti sotto l’aspetto turistico, come quelle di questo autunno, e tenersi qualche soldo in tasca per poi magari puntare dritto su Parigi, Londra o comunque piazze più intriganti, quando l’Europa League entrerà nella sua fase più eccitante.
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Redazione LaViola.it