Poteva forse sembrare scontato che la Fiorentina Primavera, a oltre nove mesi di distanza dalla finale scudetto persa con l’Inter, fosse ancora in grado di riconfermarsi come una delle squadre più forti tra i vivai italiani. Ma così non è stato, scrive La Nazione. Un gruppo, in campionato, capace di tenere il passo di corazzate come Inter, Atalanta e Roma e di centrare la 26ª semifinale al Torneo di Viareggio della storia viola. Alle radici c’è stato un lavoro di programmazione, una strategia passata dalla valorizzazione dei giovani più interessanti approdati dagli Allievi alla Primavera (su tutti Lakti, Meli e Ferrarini), dalla conferma dei migliori talenti (Cerofolini, Gori, Sottil più un paio di fuori quota) e dalla scelta di un tecnico preparato, con esperienze sia nei settori giovanili di club che in Nazionale (Bigica è reduce dall’avventura in Under-17, quindi ha accumulato competenza ed esperienza ad alto livello nella gestione dei giovani).
Fuori dal campo, poi, si cementa lo spirito di gruppo: la squadra, nei sabati liberi, passa sempre insieme le proprie serate, mentre in questi giorni di ‘Viareggio’ nel ritiro a Marina di Pietrasanta è diventata una piacevole abitudine il karaoke, col quale la Fiorentina è solita festeggiare le sue vittorie sulle note di Ligabue, Battiato, Vasco o degli 883. Una tradizione condivisa con tutto lo staff tecnico e in particolar modo con mister Bigica, il primo a mettersi in gioco quando in ballo c’è una divertente sfida canora.
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Redazione LaViola.it