Ieri Joe Barone ha consegnato al sindaco Fossi la lettera di manifestazione d’interesse della Fiorentina per realizzare il nuovo impianto nei terreni di via Allende
La Fiorentina è andata avanti sull’unica strada al momento percorribile per realizzare lo stadio. Senza però escludere che ci possano essere altre possibilità, ovvero il restyling del Franchi su cui punta il sindaco Nardella, un progetto che si lega a doppio filo al destino del decreto anti burocrazia sul tavolo del governo. La legge prevede che la manifestazione d’interesse (quella presentata da Barone a Fossi) possa essere presentata per la realizzazione di opere pubbliche o da privati proprietari di terreni o beni che vogliano partecipare a una gara o chiedere ampliamenti o la possibilità di realizzare nuove opere per le quali è necessaria una variante urbanistica, scrive La Nazione.
ITER. La manifestazione di interesse si inserisce nell’avvio dell’iter ordinario di variante, cui sono necessari tempi lunghi. Sembrerebbe questo il caso di Campi Bisenzio. Per accedere all’iter di variante accelerato è invece necessario, in base alla legge Nardella sui nuovi stadi inserita nella legge di stabilità del 2014, presentare uno studio di fattibilità (che corrisponde al progetto preliminare) corredato da piano economico e finanziario a sostegno della fattibilità dell’opera e uno schema di convenzione (cosa che era accaduta a Novoli per la Mercafir nel 2014). In questo caso il Comune interessato si trova costretto a dare risposta in tempi rapidi o perlomeno contingentati, così come deve accadere anche per le varianti. A Campi ieri il consiglio comunale era impegnato nell’adozione del piano strutturale (che dovrà arrivare all’approvazione), poi dovrà essere completato il percorso del piano operativo (cioè del regolamento urbanistico), strumenti indispensabili per la programmazione urbanistica: senza questi si blocca lo sviluppo urbanistico (le grandi opere) della città. Consentito, nel frattempo, grazie alle proroghe definite dalla Regione.
REGIONE E NARDELLA. Il sindaco Emiliano Fossi, prima di dare avvio all’iter di variante urbanistica che preveda nella zona di via Allende la realizzazione di un impianto sportivo e del corollario di cittadella commerciale, busserà alla Regione. Il primo passo è ottenere l’ok preliminare per dare avvio al percorso amministrativo, e questo deve arrivare dalla Conferenza di copianificazione. Di cosa si tratta? E’ un’istanza che ciascun Comune può attivare in base all’input di voler occupare nuovo suolo. Alla Conferenza, oltre all’assessore all’urbanistica della Regione, prendono parte il Comune richiedente, la Città metropolitana (e dunque Nardella) e gli altri enti interessati dall’opera. Servono 60 giorni (al massimo 90) per ottenere una risposta sulla base di valutazioni tecniche sulle compatibilità di tipo ambientale, della viabilità, commerciale, aeroportuale che la nuova opera comporta. Si tratta di un via libera preliminare all’iter di variante. E sarebbe auspicabile arrivarci con una volontà politica condivisa.
Di
Redazione LaViola.it