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I passettini viola e una corsa fino all’ultimo punto: sarà sofferenza fino alla fine? Gli incastri di calendario e la voglia di futuro

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L’amaro in bocca per la vittoria mancata a Bologna e i tanti errori che stanno frenando la Fiorentina. Incroci pericolosi e scontri diretti, verso una settimana chiave

Questa stagione sembra non finire più. Una lunga serie di errori, dentro e fuori dal campo, punti buttati, passaggi a vuoto. E la sensazione non riuscire mai a staccare le rivali nella corsa salvezza. Anzi. Nelle ultime settimane il vantaggio sul terz’ultimo posto è passato da 8 a 4 punti, con il pareggio contro il Bologna che quanto meno è servito ad allungare un po’ il distacco dal Benevento. Un passettino, però. La Fiorentina è andata tre volte in vantaggio, nonostante il dominio del campo da parte del Bologna. Ma tre volte è stata poi rimontata, lasciando il Dall’Ara con un grande amaro in bocca.

LOTTA PUNTO SU PUNTO. Con una vittoria, infatti, la salita salvezza sarebbe stata decisamente meno impervia. Anche perché rispetto al Benevento la Fiorentina ha anche gli scontri diretti a favore. Ma i soliti, enormi, errori difensivi (altro che ‘sbavature‘) hanno lasciato i viola lì, a guardare un calendario ancora ricco di incroci pericolosi e gare ad alta tensione. L’impressione, insomma, è che la lotta sarà punto su punto fino alla fine. Sabato arriverà al Franchi la Lazio, mentre al Vigorito ci sarà un Benevento-Cagliari da brividi. Lo Spezia ospiterà il Napoli, il Torino andrà a Verona e il Genoa riceverà il Sassuolo.

SETTIMANA CHIAVE. Primi incroci di una settimana da dentro o fuori. Perché mercoledì ci sarà il turno infrasettimanale con l’attesissimo Cagliari-Fiorentina, oltre ad Atalanta-Benevento, Torino-Milan, Sampdoria-Spezia e Bologna-Genoa. Mentre tra sabato 15 e domenica 16 ci saranno Fiorentina-Napoli, Spezia-Torino, Benevento-Crotone, Milan-Cagliari e Genoa-Atalanta. Una settimana che deciderà per gran parte le sorti del campionato, insomma.

CONTRADDIZIONI. Per questo la Fiorentina è subito tornata in campo nel lunedì post-Bologna cercando di ricaricare le energie. E a fronte di un Ribery che cercherà di esserci già contro la Lazio, e di un Castrovilli che non è nelle migliori condizioni, c’è stato il rientro in gruppo di Kokorin a raccogliere l’attenzione generale. Una sorta di ‘oggetto misterioso’ da 77 minuti totali in maglia viola, il russo, che tra l’iniziale ritardo di condizione e problemi fisici non ha saputo dare quel contributo che secondo i dirigenti viola avrebbe potuto fornire nella corsa salvezza. Uno dei tanti punti interrogativi di una stagione ricca di contraddizioni ed errori, a 360° gradi. Come per una difesa capace di trasformarsi in pochi mesi da baluardo viola, con primato di rendimento sotto la prima gestione Iachini, ad autentico colabrodo, pur in fin dei conti con quasi i medesimi interpreti (Milenkovic-Pezzella-Caceres su tutti).

SFIDA COMPLICATA. Iachini ripete che sta ‘lavorando’ molto di settimana in settimana per correggere le varie ‘falle’, ma evidentemente le lacune sono parecchio profonde e il tempo a disposizione è sempre meno. Si spera essenzialmente di poter limitare i danni, specie in fase difensiva, anche se la Fiorentina prende gol da 11 partite di fila (22 reti subite) e di fronte sabato avrà una Lazio che, reduce da 7 vittorie nelle ultime 8 gare, ha segnato ben 14 gol nelle ultime 4 partite. Numeri che raccontano di una sfida sulla carta parecchio complicata, anche se questa Viola, paradossalmente, spesso ha fatto migliori prestazioni contro le big (vedi Juve), magari anche raccogliendo meno di quanto meritato o sperato.

TRA PRESENTE E FUTURO. Iachini si aggrapperà ancora a Vlahovic, ormai autentico trascinatore e non solo a livello di gol. Anche se l’impressione, specie dopo il 3-3 di Bologna, è che la Fiorentina sia destinata a soffrire fino alla fine per cercare di salvarsi. Se qualche settimana fa si sperava di archiviare il discorso salvezza con un minimo di anticipo, anche per iniziare a programmare il futuro e mettere da parte questa stagione negativa, adesso il rush finale prevede un calendario ancora estremamente impervio e pochi margini per pensare oltre al presente.

JURIC AVANTI. Anche se tutti, al culmine di un’annata così estenuante, non vedono l’ora di guardare al domani (sperando che sia ancora in Serie A, ovviamente). Con il ‘casting’ allenatori che ora registra uno Juric decisamente avanti, per tipo di gioco e non solo, dopo che i profili di Gattuso e De Zerbi avevano portato a riflessioni più o meno approfondite. In effetti di questa Fiorentina ben pochi giocatori sarebbero adatti al calcio di questi ultimi due allenatori, almeno con le filosofie viste negli ultimi anni a Napoli e Sassuolo. Il croato, al Verona, ha invece dimostrato di sapersi adattare bene e saper sfruttare al massimo i giocatori anche in condizioni non semplici (la scorsa estate l’Hellas ha venduto praticamente tutti i pezzi migliori, ma si è mantenuto fino a qualche giornata fa agli stessi livelli). Certo, sarebbe un bel dietrofront in particolare per Commisso dopo le note vicende della scorsa estate.

RIVOLUZIONE… O NO? Vedremo. Anche se resta alta l’attesa delle mosse per il futuro, dal tecnico ai dirigenti, fino alle scelte sui giocatori. A proposito: sarà rifondazione o, come sta trapelando nelle ultime ore, rivoluzione a metà? Di sicuro sono parecchi i ‘titolari’ ai saluti (da Pezzella-Milenkovic ai vari Ribery e Caceres in scadenza di contratto, in attesa di capire soprattutto l’evoluzione della situazione di Vlahovic, ma anche su Dragowski, Pulgar e Biraghi ci si possono aspettare sorprese), certo è che la strategia passerà (e dovrà passare) anche dal tipo di tecnico chiamato a risollevare la Fiorentina. Ripartire con altri equivoci tecnici e tattici sarebbe l’ennesimo grande errore.

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