Il play maker Torreira e l’esterno Odriozola a Udine hanno convinto. E domenica torna Nico Gonzalez
Pochi, ma buoni. Gli acquisti-innesti della Fiorentina all’ultimo mercato e sei giornate hanno già dato una risposta precisa. La società viola ha scelto bene. Servono riprove, serve continuità di rendimento, ma è fuori discussione che l’apporto di Nico Gonzalez, Torreira e Odriozola (i più impiegati); e poi a seguire di Nastasic e Maleh, sia in linea con le aspettative. Anzi forse perfino oltre. Non è un caso che la partenza in campionato sia stata come non si vedeva da sei anni a Firenze. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
SUPERSONICO
Su tutti ovviamente l’argentino arrivato dallo Stoccarda. Il primo in lista e il primo preso per evitare concorrenza e aste che avrebbero fatto lievitare il costo già oneroso. Attaccante di razza, nel senso più ampio e completo del termine applicato al calcio moderno. Là davanti è un valore aggiunto perché punta (e salta) l’avversario diretto creando superiorità numerica.
Gioca una quantità enorme di palloni in una centralità ancora più da rimarcare considerando il ruolo, “vede” la porta, offre passaggi smarcanti e, non contento, rincorre e contrasta se c’è da rincorrere e contrastare. Insomma, Gonzalez riempie gli occhi. E gli sono bastati due mesi di calcio italiano per attirare attenzioni, applausi e consensi diffusi. Cinque presenze, 306 minuti, un gol segnato, un assist e la “macchia” dell’espulsione contro l’Inter.. Per la quale ha chiesto scusa a compagni, allenatore e tifosi. Ma domenica ha a disposizione il modo migliore per farsi “perdonare”.
FRECCIA A DESTRA
Meno appariscente e comunque di innegabile sostanza il contributo di Torreira e Odriozola. Sarà per la corsa ad “effetto”, sarà per il fiato inesauribile, sarà che fase difensiva e offensiva ha dimostrato di saperle alternare con uguali (buoni) risultati. Fatto sta che l’esterno basco ha lasciato subito il segno e centrato il bersaglio dei consensi.
Dopo tutto uno che esordisce in quella maniera buttato nella mischia a Bergamo contro l’Atalanta le qualità ce le deve aver per forza. E “Odri” (come lo chiama Italiano) le ha evidenti, smaglianti. Dice: se ti prende il Real Madrid dalla Real Sociedad e poi passi pure dal Bayern è naturale che sia così. Il merito della Fiorentina è quello di averle (ri)tirate fuori. 4 presenze, 260’ minuti e prospettive allettanti. Occhio ai cartellini gialli (già tre), però.

Di
Redazione LaViola.it