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Editoriali

I numeri di Palladino e l’abbraccio di Firenze per Moise Kean

Il Tap-In di Matteo Dovellini Palladino Fiorentina

Dal ritorno di Moise Kean all’abbraccio di Firenze, passando per la sfida infuocata contro il Betis: la squadra di Palladino si prepara a vivere un mese decisivo

Tra il tutto e il niente, in un mese da dentro o fuori. La Fiorentina si gioca tutto e già questa sarebbe una grande notizia: dal sogno Champions, che la matematica ancora consente, al desiderio di poter alzare finalmente un trofeo 24 anni dopo l’ultima volta. Le sfumature che potrà assumere questa stagione sono tantissime: dal tutto al niente, appunto. Perché se le gradazioni possono variare da Champions a Europa League passando per la Conference, è chiaro che ce ne siano alcune da conteggiare nel campo delle ipotesi che vedrebbero la squadra di Palladino fuori da tutto. Fuori dal piazzamento europeo e ancora a secco in Conference dove l’ultimo ostacolo per approdare alla finale si chiama Betis di Siviglia.

Il destino dei viola, in campionato, passerà invece dalla prossima tappa: all’Olimpico, contro una Roma capace di azzoppare l’Inter nella corsa scudetto e che numeri alla mano avrebbe tutto per poter centrare la Champions. Il lavoro di Claudio Ranieri è stato straordinario, in ogni suo aspetto. Il potenziale della rosa, però, indicava che la reale posizione dei giallorossi fosse da prime posizioni. Dalla carta alla realtà, in mezzo c’è tutto il lavoro di un allenatore e quanto questo possa ancora incidere in un calcio sempre più comandato da lobbies, mega procuratori, algoritmi, super potenze, fondi che reclamano il dominio.

Soltanto Prandelli e Montella meglio di Palladino dal 2000 in poi…

Tornando alla Fiorentina, il cammino fin qui ha portato i viola a giocarsi tutto nell’ultimo mese della stagione. Le ultime due vittorie sono arrivate senza Moise Kean a guidare l’attacco e no, non è un dettaglio specie per chi accusava la squadra di essere dipendente dal suo bomber e incapace di arrivare al successo senza un riferimento così importante. Certo, con Moise tutto è possibile contro qualsiasi avversaria, ma la vera forza di questa Fiorentina è il gruppo. Tutti per uno, specie nel momento di maggior bisogno.

Saper costruire un gruppo unito è alla base del successo e Palladino è stato bravissimo, in tempi non sospetti. Non sempre il gioco è stato brillante, non sempre le gare sono state divertenti. Ma nel calcio conta soprattutto il fine: il mezzo, ovvero il gioco, ha una sua rilevanza ma non è tutto. E alcuni numeri confermano quanto di bene stiano facendo i viola e, in particolare, Palladino: dagli anni 2000, infatti, giunti alla 34esima giornata soltanto Cesare Prandelli (stagione 2008/09) e Vincenzo Montella (2012/13) avevano fatto meglio con 61 punti conquistati rispetto ai 59 attuali che vedono Palladino in linea con altre ottime stagioni alla pari di Prandelli (2007/08) e Paulo Sousa (2015/16). Tutte stagioni segnate da una grande cavalcata europea che portò i viola tra Champions ed Europa League.

Moise Kean torna a Firenze

Altri tempi, giusto. E altro campionato, ci mancherebbe. Ma la Fiorentina è arrivata a quattro gare dal termine con tutte le sue carte in mano. Oggi Moise Kean tornerà a Firenze dopo i giorni trascorsi a Parigi per il serio problema familiare che l’aveva costretto a lasciare il ritiro di Cagliari. Il club e la squadra sono pronti ad accoglierlo con un grande abbraccio, in quella che è la sua casa calcistica. Da domani sarà di nuovo a disposizione e mercoledì, dopo la rifinitura al Viola Park, volerà insieme ai compagni per Siviglia.

La Fiorentina ha gestito questo momento con grande sensibilità stando vicina al ragazzo, concedendo la massima disponibilità, e chiamando i giocatori a uno sforzo ulteriore per tenere costante il ritmo sul campo. Tutti hanno dato qualcosa in più e al netto di qualche difficoltà, specie nel secondo tempo, la vittoria con l’Empoli ha dato continuità a quella in Sardegna sfatando il tabù del non saper prevalere contro le medio piccole. I tifosi viola non vedono l’ora di stringersi a Kean e di trasmettergli tutto l’affetto e la riconoscenza (ricambiate) che Firenze deve al suo bomber.

Tre appuntamenti per scoprire tutto

Quella di giovedì sarà una notte da vivere ad alta intensità. Per l’ambiente di Siviglia che si preannuncia caldissimo, per la posta in palio e lo scenario che vede il Chelsea candidata forte alla vittoria della Conference. Ma anche per capire, dopo il lungo cammino europeo con Palladino, come se la giocheranno i viola contro una formazione che lotta per la Champions nella Liga e che sta lavorando da tempo a un progetto fondato su identità, strutture all’avanguardia, giocatori provenienti dal vivaio e anche investimenti di un certo peso.

Pochi dubbi di formazione: la difesa “europea” con Comuzzo, Pongracic e Ranieri, il centrocampo che dovrebbe rivedere Fagioli dall’inizio con Cataldi in regia assieme a super Mandragora, la conferma di Folorunsho a destra (con Gosens a sinistra) e la coppia offensiva pronta a riformarsi con Gudmundsson a supporto di Kean.
Betis, Roma, Betis: questi i prossimi tre appuntamenti per chi si sta giocando tutto e vuol scoprire, finalmente, a quale sfumatura di emozioni potrà ambire.

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