Secondo La Nazione, non sarebbero arrivate chiusure totali dai due tecnici, peraltro ancora legati a Juve ed Inter. Ma a fine stagione…
Probabilmente più che di un «no, grazie» senza appello, si è trattato di un paio di «mezzi» no. Anzi, nel caso specifico di Sarri bisogna addirittura ricordare che non può esserci stato (formalmente) alcun tipo di risposta, visto che il tecnico toscano è ancora sotto contratto con la Juve, lavora a una rescissione complicatissima e quindi mai e poi mai potrebbe parlare con un altro club. Discorso simile per Luciano Spalletti (stipendiato dall’Inter fino al prossimo giugno), ma in qualche modo quei «mezzi» no a un subentro sulla panchina della Fiorentina da qualche parte saranno pur partiti, scrive La Nazione.
La situazione di Spalletti è chiara: l’allenatore rimarrà tesserato per i nerazzurri fino al 30 giugno, poi sceglierà da dove ripartire. Così ciò su cui è bene soffermarsi con attenzione è che i «no, grazie» di oggi, firmati Sarri e Spalletti, potrebbero prendere ben altro significato guardando all’inizio della prossima stagione. Anche per questo, insomma, la Fiorentina sta cercando soluzioni alternative a Iachini che siano soluzioni a termine. E che quindi non intacchino la stagione che verrà. Ed è qui che sulla scena può concretamente prendere corpo la figura di uno fra Sarri e Spalletti che magari non sono interessati, per più ragioni, a prendere la guida della Fiorentina di adesso, ma potrebbero esserlo davanti a una Fiorentina molto più vicina alle loro esigenze (tecniche e non solo) che Commisso dovrà costruire in vista della stagione 2021/2022.

Di
Redazione LaViola.it