La Conference riprenderà a marzo, fuori dalla Coppa Italia: per più di due mesi solo campionato per i viola
La Conference è archiviata, arrivederci a marzo con gli ottavi di finale. La Coppa Italia, invece, non è più cosa viola, con l’eliminazione ai rigori contro l’Empoli di inizio dicembre. Così per la Fiorentina si apre ora un periodo di oltre due mesi in cui pensare solo al campionato. Un vantaggio da sfruttare dopo quattro mesi passati a giocare praticamente sempre ogni tre giorni.
LIMITI. Anche perché nella League Phase di Conference sono emersi i limiti della rosa di Palladino, soprattutto quando il tecnico è stato costretto ad operare un turnover più o meno radicale. Chi ha giocato le coppe, è evidente, non ha saputo tenere il passo del blocco-base del campionato. Mentre la Fiorentina correva in Serie A, con le 8 vittorie di fila prima del passo falso di Bologna, c’era una Viola che tra Conference e Coppa Italia faticava. L’eliminazione contro l’Empoli ha fatto male perché tutti tenevano alla coppa nazionale, mentre in Europa, se anche i viola hanno centrato, con merito, il 3° posto e gli ottavi, tra TNS, San Gallo, Pafos, APOEL e Guimaraes la Fiorentina ha mostrato tante difficoltà. Soprattutto una netta distanza tra quei 13-14 giocatori che hanno avuto più minutaggio in campionato, e il resto della rosa che invece non ha saputo dare troppe certezze, anche a livello di identità e automatismi, in Conference. Neanche contro avversarie decisamente più deboli.
UNA A SETTIMANA. Scelte che però, per Palladino, erano state obbligate. Sia per provare a colmare quel gap tra chi rendeva meglio e chi era indietro, sia per gestire energie psico-fisiche. Logico far ruotare tutti. Ora però si apre una fase diversa. Giocando una volta a settimana, il tecnico non solo potrà lavorare con più serenità e più tempo su concetti tecnico-tattici diversi (un nuovo modulo, ad esempio, quel 4-3-2-1 di cui aveva parlato già qualche settimana fa), ma potrà gestire anche con meno rotazioni obbligate il gruppo. Insomma, poter schierare sempre i migliori, senza il rischio di dover spremere o di extra caricare di minutaggio qualcuno.
DA SFRUTTARE. Dalle 24 partite da metà agosto ad oggi (in più con tre pause per le Nazionali che hanno sempre portato via tanti giocatori) alle 12 gare in programma nel giro di due mesi e mezzo. Dopo l’impegno di lunedì contro l’Udinese (con un giorno in più di recupero dalla Conference rispetto alle altre volte), la Fiorentina giocherà il 29 dicembre in casa della Juve, poi contro il Napoli in casa (4 gennaio), il Monza fuori (13 gennaio), Torino in casa (19 gennaio), Lazio fuori (26 gennaio), Genoa in casa (2 febbraio), Inter fuori (weekend del 9 febbraio), Como in casa (weekend del 16 febbraio), Verona fuori (weeekend 23 febbraio), Lecce in casa (weekend del 2 marzo). L’unico turno infrasettimanale prima degli ottavi di Conference, in programma il 6 e il 13 marzo? Quello del recupero di Fiorentina-Inter, che dovrebbe arrivare ad inizio febbraio (il 5 se sarà spostata la gara di Coppa Italia dei nerazzurri, altrimenti il mercoledì successivo). Sette partite in casa, cinque fuori, cinque sfide contro chi gioca per le prime posizioni. Aspettando che anche dal mercato possa arrivare una grossa mano.
Di
Marco Pecorini