Editoriali
I fantasmi del Puskas e un playoff da non fallire. Sohm e non solo: la fase 2 del mercato
Paksi o Polissya sulla strada verso Lipsia. Pioli aspetta risposte contro il Nottingham: dentro i big
Si accende la preparazione, si inizia a intravedere il percorso europeo. E si muove il mercato. Inizio di agosto con tanta carne al fuoco per la Fiorentina. Pioli e i suoi continuano a lavorare nel ritiro inglese, tra tanta parte fisica e nuovi concetti tattici e di gioco. La sconfitta con il Leicester non ha lasciato grosse scorie, un test non troppo attendibile tra un’evidente differenza di condizione fisica e la scelta di giocarsela con tante seconde linee/giovani senza troppi riferimenti. Un banco di prova più credibile sarà quello contro il Nottingham di questa sera. Probabilmente vedremo una sfida ‘vera’, tra due squadre teoricamente non lontane dal punto di vista della preparazione e candidate ai posti europei in Premier e Serie A.
SFIDA VERA. Pioli tornerà a schierare i big dall’inizio. Probabilmente con il tridente Gudmundsson-Dzeko-Kean davanti, con Dodo e Gosens sulle fasce, con Fagioli e Ndour in mezzo, con Comuzzo, Pongracic e Ranieri davanti a De Gea. Prove di Fiorentina titolare, insomma. Aspettando Sohm e gli altri colpi per completare la squadra. Di fronte ci sarà l’ex Milenkovic, baluardo di una squadra che la scorsa stagione ha lottato fino alla fine per un posto in Champions in Inghilterra. Poi è arrivata in zona Conference, anche se la questione Crystal Palace proietta il Forest per il momento in Europa League. Comunque si tratta di squadra vera, quella di Espirito Santo, con Wood davanti, l’ex Bologna Ndoye e Hudson-Odoi in fascia, Gibbs-White a inventare. Anche se in questo precampionato su 4 amichevoli (anche con squadre di serie inferiori) non hanno mai vinto.
LA STRADA EUROPEA. Calcio d’agosto, un po’ per tutti. Ma Pioli si aspetta di vedere segnali importanti dai suoi, a due settimane di fatto dall’esordio stagionale. Il sorteggio di Nyon ha delineato la strada per entrare ai gironi di Conference. La Fiorentina sfiderà negli Spareggi tra il 21 (in trasferta) e il 28 agosto (a Reggio Emilia) la vincente di Polissya-Paks. Squadre rispettivamente ai posti numero 317 e 288 del Ranking Uefa, tanto per farsi un’idea. Urna sulla carta benevola, anche se c’è da dire che non c’erano (sempre sulla carta) pericoli insormontabili. Il rischio è solo uno: l’effetto Puskas. Ovvero i fantasmi ungheresi dell’Akademia, che costrinsero dodici mesi fa De Gea ai primi straordinari in viola in un doppio confronto trascinatosi fino ai rigori. Tanto per dire, il Paks ha collezionato 9 punti in meno del Puskas nello scorso campionato ungherese, con 1 vittoria per parte e 1 pari nei tre scontri diretti. Il livello è quello insomma. L’insidia maggiore sarà ovviamente dal punto di vista atletico, perché il Paks avrebbe al 21 agosto già 10 partite ufficiali nelle gambe, mentre gli ucraini del Polissya ne avrebbero 7. Per i viola sarà in ogni caso l’esordio stagionale. Ma siamo ovviamente lontani (sempre sulla carta) da squadre come Rapid Vienna o Twente.
PARTIRE FORTE. In ogni caso Pioli è stato fin da subito chiaro: vietato snobbare l’avversario che sarà. Vietato tralasciare i dettagli dell’inizio di stagione. Possono essere decisivi. Questione di esperienza e mentalità. Lo scorso anno la Fiorentina rischiò di uscire subito dalla Conference e perse (6) punti sanguinosi nelle prime giornate di campionato contro Parma, Venezia e Monza. Il nuovo tecnico vuole invece subito partire forte, supportato dalla società che gli ha messo a disposizione già una buona base di formazione (a differenza di un anno fa), per portare dalla sua parte l’ambiente e creare subito entusiasmo in una piazza passionale (in tutti i sensi) come Firenze. Il doppio appuntamento europeo di agosto apre uno dei grandi obiettivi (se non il più grande) della stagione viola. Arrivare fino a Lipsia, 27 maggio 2026. Perché questa volta i pronostici sono davvero tutti per la Fiorentina. L’occasione è ghiottissima, fallirla sarebbe un peccato enorme.
SOHM E IL CENTROCAMPO. Servirà pazienza, lucidità. Soprattutto una rosa costruita per giocarsela sui tre fronti. Perché anche in campionato c’è margine per migliorare il 6° posto dell’ultima stagione. Ma se davvero l’obiettivo è di avviare un ciclo che riporti la Fiorentina in Champions, manca qualcosa. Sohm porta caratteristiche che mancavano al centrocampo viola: fisicità, gamba, inserimento. Da valutare l’adattamento ad una piazza come Firenze, per pressioni e tipo di gioco. Evidentemente sarà diverso da ciò che faceva a Parma. Ma l’investimento è importante, il tecnico ha agito in sintonia con la società: lo svizzero è stato individuato come un profilo che può dare tanto per il calcio di Pioli. Lì in mezzo, al di là della situazione Mandragora (da capire quale delle due parti farà un passo più deciso verso l’altra, perché è soprattutto una questione di cifre), potrebbe arrivare ancora qualcosa (con riflessioni aperte soprattutto su Richardson in uscita).
LA FASE 2. Ma Pioli ha chiesto anche un altro attaccante. Ovviamente la cessione di Beltran aiuterebbe. La Fiorentina ha potenzialmente in mano un’offerta importante del Flamengo, 12 milioni più 3 di bonus per non andare in perdita con l’investimento fatto due anni fa (e tecnicamente perso) per l’argentino. La palla è ora in mano al Vichingo, che deve decidere se accettare o meno di tornare in Sudamerica. Ma per i viola sarebbe un’operazione importante, chiaramente. Anche Nzola verso Pisa è una soluzione ad un caso spinoso (specie per l’alto ingaggio dell’angolano), così la Fiorentina potrà fare un altro acquisto nella casella centravanti. Anche perché si è capito che Dzeko giocherà molto in appoggio a Kean, più che fare la riserva di Moise. Attenzione allo svincolato Calvert-Lewin, al giovane Shpendi da tempo nel mirino di Pradè. Ma le piste sono diverse, molte sottotraccia e non è detto che l’occasione giusta non possa arrivare anche verso la fine mercato. Poi andrà inserito anche un esterno destro (Zortea, Zanoli e Maffeo alcuni dei profili seguiti, con Fortini che potrebbe rimanere a fare il jolly tra le due fasce), probabilmente anche un sesto difensore ma dipenderà anche dalle risposte che Pioli avrà da Kospo. E dalla volontà di migliorare qualitativamente un reparto che specie al centro della difesa a tre può avere qualche pecca.