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HurriKean! La bellissima storia viola: metamorfosi incredibile, c’è spazio per sognare

Il centravanti giusto per una squadra che vola: Kean ha già raggiunto il bottino degli ultimi due anni alla Juve, può superare il suo record

La Fiorentina di oggi è una bellissima storia, così intrigante che tutti attendono il prossimo capitolo per vedere come proseguirà. A 22 punti in classifica (mai così in alto all’11ª giornata dal 2015-2016), con 7 vittorie di fila fra campionato e Conference, in piena zona Champions e a sole tre lunghezze dal Napoli capolista ieri travolto in casa dall’Atalanta, c’è anche la Viola, che aveva iniziato la stagione con prestazioni una peggiore dell’altra. Da allora, all’improvviso, è cambiato tutto: Palladino ha corretto le sue scelte iniziali, ha trovato il gruppo di titolari, la condizione fisica è cresciuta e la Fiorentina ha iniziato a marciare. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

GRANDI E PICCOLE. Vince segnando tanto ma sa anche vincere soffrendo, batte le grandi (Lazio, Milan, Roma) ma sa anche superare le partite sporche e tirate come quelle di Genova e, ieri, Torino. E subisce poco (2 gol presi in 5 gare). Tutto questo senza uno dei fiori all’occhiello del mercato: Gudmundsson. Quando rientrerà l’islandese (3 gol all’attivo in 4 gare) la qualità si alzerà ulteriormente. Quindi, perché mettere dei limiti ai sogni? In un campionato così equilibrato, ancora senza un padrone, c’è spazio per le sorprese. E la Fiorentina, visto come era partita, è una sorpresa. Almeno lo è nella misura in cui è riuscita a tirarsi fuori da un momentaccio con un’ascesa rapida e vertiginosa.

METAMORFOSI KEAN. Il mondo viola si è rovesciato, probabilmente grazie a quella che Palladino chiama «la magia nata dentro lo spogliatoio». In questo viaggio verso la metamorfosi, c’è comunque chi è sembrato sempre all’altezza della situazione, pure nei momenti deprimenti. Ed è il giocatore che ieri ha permesso ai viola di conquistare altri tre punti: Moise Kean, autore di un’altra metamorfosi, questa volta personale. Il suo acquisto ha dato davvero un senso alla rivoluzione dopo i tre anni di Vincenzo Italiano. A inizio giugno il ds Pradè fece un mea culpa da elogiare: «Cerchiamo un grande centravanti, forse è stato uno dei miei errori principali non sostituire in maniera adeguata Vlahovic». La Fiorentina ha trovato l’attaccante che serviva, pieno di voglia di rivincita, di forza e determinazione. Siamo solo a inizio novembre e ha già segnato 8 gol, in campionato ha preso parte a 6 reti fra marcature e assist, lo stesso numero raggiunto in 47 presenze nelle due precedenti stagioni in A con la Juve. La sua migliore stagione è quella con il Psg, 2020-2021: 17 reti complessive. Può andare oltre quella quota, per la felicità anche del Ct Spalletti.

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