I ricordi di ‘uccellino’ Kurt Hamrin, venuto a mancare nella giornata di ieri. Da Moreno Roggi ad Antognoni
Sul Corriere Fiorentino trovano ampio spazio i ricordi di Kurt Hamrin. Così ne ha parlato Moreno Roggi: “Con lui ho vissuto una vita, da quando avevo 20 anni a ora che di anni ne ho 70. Sono stato suo genero, lui mio suocero, ma il rapporto è proseguito ed è stato ottimo anche dopo. Anzi, forse ci siamo frequentati più dopo, grazie anche agli impegni delle Glorie Viola. Kurt aveva un’apertura mentale, una cultura e un’intelligenza classica nordica. Era un taciturno al quale piaceva avere intorno gente che chiacchierava, come me. Lui e Marianne mi hanno sempre voluto un gran bene, e io a loro. Che dire ancora: era una persona di grande livello, di quelle meritevoli di considerazione. Un uomo di grande spessore, educato, sempre soft, mai presuntuoso e anacronistico, lo sarebbe anche adesso…e in campo sarebbe più forte di tutte le punte che ci sono in giro. Il rapporto tra lui e Firenze? Una lunga storia d’amore. La sua casa erano Via Papini e lo stadio”.
Così, invece, Giancarlo Antognoni: “È una persona che ha dato molto a Firenze e alla Fiorentina. Ho conosciuto lui e la sua famiglia negli Anni 70, quando Roggi, mio compagno di squadra, sposò sua figlia Susanna. E posso dire che Kurt è sempre stata una persona disponibile, gentile e alla mano come tutti gli svedesi. E come giocatore, che dire, per lui parlano i fatti e i numeri. Lascerà un grande vuoto nel cuore dei fiorentini e dei tifosi viola”.
Di
Redazione LaViola.it