LA VOLATA per l’Europa League è lanciata. Almeno secondo gli ultimi risultati della Fiorentina e, soprattutto, per la matematica che lascia socchiusa la porta della speranza. Ma la prospettiva europea, difficile o meno, potrebbe rivelarsi anche un’opportunità per capire quali possano essere le possibilità ad alti livelli di alcuni giovani. Giovani che fino a ora sono rimasti ai margini ma che dimostrano, in allenamento, di avere le carte giuste per convincere Sousa a concedere loro ritagli importanti anche in gare di livello. In fondo il portoghese, indipendentemente dal suo futuro, ha dimostrato di essere un allenatore che crede dei giovani e non si vergogna a gettarli nella mischia anche nei momenti più inaspettati. Vi ricordate l’esordio di Perez a San Siro? Un lampo certo, condivisibile o meno, ma che conferma una visione più ampia sui giovani.
IL PIÙ pronto della compagnia pare essere Ianis Hagi. Il figlio di George è pronto a seguire le orme di Chiesa jr: far parlare del babbo come il «papà di Ianis» e non viceversa. Missione non impossibile considerato che chi si allena quotidianamente con il talentino rumeno giura sulle sue qualità tecniche. Perplessità maggiori riguardano la sua struttura fisica, ma a quella età il gap si colma proprio con il talento. E Hagi ne ha in quantità. Come le idee, ma tutte molto chiare, almeno a sentire le sue dichiarazioni rimbalzate in questi giorni dal ritorno della nazionale under 21 del suo Paese: «Ho scelto la Fiorentina perché è un grande club e perché Firenze è una città straordinaria, inoltre ho sempre ammirato quanto questa società abbia sempre lavorato benissimo con i giovani». Basta? Assolutamente no, perché l’ambizione è quella gista, con paragoni importanti che non scalfiscono al fiducia di uno che convive con la presenza ingombrante già in famiglia: «Antognoni e Rui Costa sono grandissimi campioni. Al momento il numero 10 della Fiorentina è Bernardeschi. Sapere che questa maglia è stata indossata da questi straordinari calciatori mi motiva a dare il meglio in questo club sperando di diventare un giorno il 10 viola».
CHI potrebbe essere coinvolto da questa volata è Diakhate che anche l’anno scorso era sul punto di guadagnarsi un’opportunità, salvo poi doversi accontentare della vetrina della Primavera. Quella stessa vetrina sfruttata al meglio anche durante l’ultima edizione del torneo di Viareggio. Il ragazzo, adesso, sarebbe pronto per misurarsi con i grandi, considerato che con la Primavera sembra avere un altro passo, tecnico e fisico. Sarebbe un altro tassello importante per la costruzione della Fiorentina che verrà, indipendentemente dal nome del prossimo tecnico.
Di
Redazione LaViola.it