L’islandese è in patria con due membri dello staff viola, domani sarà in gruppo per la rifinitura verso Bergamo. Possibile prima convocazione
Oggi seconda giornata di processo e poi il ritorno a Firenze per Albert Gudmundsson. Il problema al polpaccio pare risolto: l’attaccante si è allenato insieme ai compagni prima di partire per la capitale islandese seguito da un preparatore atletico e da un fisioterapista entrambi della Fiorentina. In calendario l’udienza e l’accusa di «cattiva condotta sessuale» per un caso dapprima archiviato e poi riaperto dopo il ricorso della donna che nell’estate del 2023 l’aveva denunciato per molestie sessuali. Era arrivata anche l’esclusione dalla Nazionale, dettata dal codice etico della federazione islandese che esclude dal gruppo (sia dagli allenamenti che dalle partite) un giocatore sotto indagine. Così scrive La Repubblica.
VERSO BERGAMO. L’udienza di ieri (a porte chiuse) è stata lunga e continuerà oggi, visti i tanti testimoni chiamati in causa da parte dell’accusa. Gudmundsson dovrebbe tornare regolarmente a Firenze questa sera così come da programma. Domani si aggregherà al resto dei compagni per l’ultimo allenamento della settimana, al Viola Park, prima di partire in serata per Bergamo. Starà al tecnico decidere se convocarlo perla trasferta sul campo dell’Atalanta (domenica ore 15). La sensazione è che possa far parte della lista e che potrebbe entrare a gara in corso per bagnare il suo esordio in maglia viola.
PALLADINO LO ASPETTA. Inevitabilmente per Gudmundsson quelli appena trascorsi sono stati giorni molto particolari. Si è allenato, ha svolto sessioni individuali sempre seguito dai due professionisti della Fiorentina e in stretto contatto sia coi suoi compagni che col tecnico Palladino. L’infortunio intanto è stato smaltito e il tecnico dovrebbe convocarlo per l’Atalanta. Difficile pensarlo titolare, vista anche la mancanza di ritmo partita. Più probabile che l’allenatore decida di mandarlo in campo a gara in corso. Un giocatore fondamentale per il sistema di gioco dei viola. Per qualità, per gol e assist. Ma anche per quei movimenti congeniali al 3- 4- 2- 1 della Fiorentina, alle spalle di Kean. Insomma, Palladino ha bisogno del suoi miglior Gudmundsson. Sciolto nelle gambe e libero di testa.
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Redazione LaViola.it