Ieri il giorno dell’islandese. Carattere, ambizione e testa da big. Così Gudmundsson: “Volevo Firenze a tutti i costi”
La Nazione in edicola questa mattina ripercorre quella che ieri è stata la presentazione di Albert Gudmundsson (CLICCA QUI PER RIVIVERLA). L’attaccante si presenta con uno sguardo determinato e un atteggiamento sicuro, caratteristiche che in campo si trasformano in una fredda determinazione. Il nuovo acquisto della Fiorentina, descritto dal direttore generale Alessandro Ferrari come un giocatore inseguito e voluto da tempo, è pronto per questa nuova avventura, pur consapevole delle sfide che essa comporta. Il tecnico Raffaele Palladino, che lo ha desiderato a lungo, ora ha finalmente a disposizione il “freddo dal cuore caldo”, come viene soprannominato Gudmundsson.
Prima di abbracciare il suo nuovo percorso in maglia viola, Albert ha voluto esprimere riconoscenza per il suo ex allenatore, Alberto Gilardino: “All’inizio era molto severo con me, ma grazie a lui sono cresciuto molto. Gli devo molto“. Tuttavia, non ha nascosto l’amarezza per le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato del Genoa, Blasquez: “Ha affermato di avermi offerto un aumento di un milione di euro, ma questa è una totale falsità. Ci sono rimasto male“.
Parlando della sua nuova avventura alla Fiorentina, Gudmundsson ha condiviso l’entusiasmo per il trasferimento, avvenuto dopo un lungo corteggiamento: “Ci è voluto del tempo, ma ora sono qui. Sono felice e molto motivato, voglio dare il mio contributo per aiutare la squadra a vincere, se lo meritano il club e i tifosi“. Nonostante un problema muscolare al polpaccio lo abbia tenuto parzialmente ai margini del gruppo nei suoi primi giorni a Firenze, l’attaccante è determinato a tornare in forma: “Punto a essere a disposizione prima della sosta“.
Gudmundsson ha espresso grande fiducia in Palladino, un allenatore che considera giovane e ambizioso: “Le sue idee fresche, dimostrate già a Monza, sono uno dei motivi per cui ho scelto Firenze. Con lui posso ancora crescere“. Nonostante non sia più giovanissimo, l’islandese crede di avere ancora molto da dare: “A Genova ho vissuto due anni fantastici, ma sento di non aver ancora raggiunto il mio massimo“.
Con 100 gol tra i professionisti, l’islandese non è solo un finalizzatore, ma anche un giocatore capace di creare occasioni per i compagni: “Mi piace muovermi tra le linee, creare spazi e fornire assist, oltre a cercare il gol“.
Infine, ha affrontato con serenità le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto al di fuori del campo: “Non avranno impatti su di me. Sono concentrato sul lavoro e sul fare bene. Sono convinto che la giustizia prevarrà, perché sono innocente“.
Di
Redazione LaViola.it