Un gol ogni 133’, anche meglio di Kean (uno ogni 135) Lui e Moise hanno segnato il 45% delle reti viola in A
Albert Gudmundsson si è acceso. Dopo mesi di adattamento, l’islandese sta mostrando il talento che lo aveva reso una stella al Genoa. Con tre gol in sette giorni – Napoli, Panathinaikos e Juventus – ha cambiato la percezione su di sé e ritrovato anche la maglia della Nazionale, a un anno dall’ultima volta. Così scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
NUMERI IN CRESCITA. I dati parlano chiaro: 8 reti in 29 partite con una media di un gol ogni 133 minuti, migliore persino di Kean (135’). Il tandem offensivo viola sta diventando sempre più determinante: insieme hanno firmato 21 reti in Serie A, il 45% del totale della Fiorentina, dietro solo alle coppie Retegui-Lookman e Thuram-Lautaro.
L’ANALISI DEGLI EX. Secondo Celeste Pin, il segreto della crescita di Gudmundsson sta nella condizione fisica e mentale: “Quando è arrivato non era al meglio, ma il talento non è mai stato in dubbio“. Mauro Bressan sottolinea invece il ruolo di Palladino: “Ora è più libero di seguire il suo istinto e la Fiorentina ne beneficia“. Anche Francesco Baiano vede margini di miglioramento: “A Genova vinceva le partite da solo, a Firenze ancora no“.
FUTURO INCERTO. Nonostante i progressi, restano incognite. L’islandese ha giocato solo due gare per intero e la Fiorentina deve decidere se riscattarlo dal Genoa (in totale, un’operazione da 28 milioni). Ma il nodo principale resta la vicenda giudiziaria in Islanda: assolto in primo grado da un’accusa di cattiva condotta sessuale, il caso è in appello e la sentenza è attesa per l’estate. Solo allora il club deciderà il suo destino.

Di
Redazione LaViola.it