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Gudmundsson, esame bocciato. Senza guizzi né inventiva

Asfissiato dalla marcatura a tutto campo di Izzo, non riesce mai a trovare spazi. Dal rientro a dicembre non incide

Esame bocciato. Per Albert Gudmundsson la serata di Monza è stata a dir poco difficile. Se la titolarità e i 45 minuti in campo rappresentano un punto di ripartenza dopo lo stop forzato contro il Napoli, è anche vero che quella vista contro il fanalino di coda del campionato è stata una versione decisamente sbiadita del numero 10 viola, poi sostituito all’intervallo in favore di Beltran (a segno dal dischetto). Così scrive il Corriere Fiorentino.

PERSO. Gudmundsson, come ribadito alla vigilia da Palladino, è alla ricerca di allenamenti e continuità in campo, ma contro la squadra di Bocchetti è apparsa evidente, nelle difficoltà collettive, anche quella dell’ex Genoa nel trovare posizione e spaziature adeguate. Partito alle spalle di Kean, in posizione centrale nel 4-2-3-1, Gudmundsson ha cercato di muoversi lungo la direttrice centrale, abbassandosi a cercare palloni ma con il risultato di ritrovarsi spesso nell’imbuto del centrocampo brianzolo.

IN OMBRA. Anche in virtù della marcatura asfissiante — e a tutto campo — di Izzo l’islandese non è riuscito a emergere: poche le sue invenzioni, pochissimi i passaggi filtranti, senza peraltro mai riuscire a trovare il modo di calciare verso la porta difesa da Turati. L’islandese, così, resta inchiodato a quota 3 gol in campionato, ma dal suo rientro a disposizione — lo scorso 4 dicembre — i numeri sono emblematici: 314 minuti in campo e una sola rete, quella del 7-0 finale contro il Lask in Conference. Troppo poco, per l’uomo da 16 gol nella scorsa annata con il Genoa. 

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