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Gudmundsson è innocente, e Firenze respira. Ma non è ancora finita

La sentenza del Tribunale distrettuale di Reykjavík chiude i dubbi sul caso che all’inizio era stato archiviato e poi riaperto

Quando dal tribunale islandese appare la scritta “Albert sýknaður”, Firenze respira. Gudmundsson è innocente e anche se la serenità sulla vicenda non è mai mancata, la parola della corte, toglie ogni pensiero. La sentenza assolve in pieno il giocatore della Fiorentina che era stato portato di fronte al Tribunale distrettuale di Reykjavík da una ragazza che lo aveva accusato di “cattiva condotta sessuale”. Scrive La Gazzetta dello Sport.

E in pratica è la seconda volta che il numero 10 viola viene riconosciuto non colpevole dalla giustizia islandese perché inizialmente il caso era stato perfino archiviato. Ecco perché la sensazione che trapela dall’Islanda è che la controparte e il procuratore possano pure non fare ricorso, ma per chiarire questo aspetto c’è un mese di tempo. La sentenza è infatti appellabile fino all’8 novembre e l’avvocato della donna Eva B. Helgadottir, non lo esclude del tutto, anche se in realtà dipenderà dal p.m.

Se ci fosse impugnazione la sentenza definitiva sarebbe a giugno 2025, mentre in caso di mancato ricorso il capitolo è da considerarsi già chiuso con la sentenza di ieri. La formula dell’assoluzione, dopo 39 pagine di ricostruzione dettagliata di quella serata del 25 giugno 2023 e testimonianze varie, recita: «L’imputato è assolto dalle affermazioni dell’accusa del caso. La richiesta privata è respinta dal tribunale. Tutte le spese legali del caso saranno pagate dall’erario statale, compreso l’avvocato dell’imputato».

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