
Il 10 viola di nuovo protagonista con l’Islanda: le difficoltà in viola e la doppietta con l’Ucraina
Il cambio al 45′, una sfilza di 4 e 4,5 in pagella. Albert Gudmundsson aveva lasciato Firenze dopo la sfida contro la Roma, con una sostituzione all’intervallo e un primo tempo praticamente non giocato. Senza un dribbling, una giocata, figuriamoci un tiro in porta. Tra i principali ‘imputati’ dell’avvio complicato della Fiorentina, soprattutto perché dal 10 viola tutti (e Pioli in primis) si aspettano tanto. Non solo per gli oltre 20 milioni spesi (tutto compreso) per prenderlo dal Genoa. Ma Gud come ha sentito aria di casa ha ritrovato la via del gol. Due volte, in Islanda-Ucraina. Non sono bastati per portare punti in chiave Mondiale, per ritrovare il sorriso sicuramente sì.
DOPPIETTA D’AUTORE. Un giocatore che deve ritrovare fiducia, autostima, consapevolezza nei propri mezzi. Perché a Firenze il dato peggiore è che non prova quasi mai la giocata, non cerca di essere determinante, non si prende tecnicamente sulle spalle la squadra. Ieri sera a Reykjavik ha giocato 90′ contro l’Ucraina, siglando due gol. Il primo, al 59′, è stato quasi un pezzo raro del suo repertorio: il colpo di testa in tuffo dal limite dell’area piccola su cross dalla destra. Il secondo, al 75′, da rapace d’area di rigore: si è fiondato su una mezza palla vagante e l’ha messa dentro con il mancino. Una doppietta che aveva riaperto la sfida dall’1-3 al 3-3, ma nel finale l’Ucraina ha poi vinto 3-5 prendendosi un vantaggio in chiave playoff Mondiali.
FIDUCIA. Restano però i due bei gol di Gud. Che ci ha provato anche in un’altra occasione (tiro fuori), con 36 passaggi riusciti (80% del totale), 7 passaggi offensivi riusciti (64%), 8 contrasti (2 su 2 aerei vinti), 2 palle intercettate. Ma anche soli 5 palloni toccati complessivamente in area avversaria, un solo dribbling su 3 tentati riusciti e nessun cross (dei 3 tentati) a buon fine. Insomma, una prova che può dar fiducia all’islandese. E anche da Firenze lo hanno seguito con attenzione, perché tutti sono consapevoli che recuperare il 10 viola è una delle strade per uscire dalla crisi. A settembre nell’ultima prova con l’Azerbaijan Gud siglò un assist e un gol, ma al momento di segnare uscì infortunato. Uno stop che lo ha condizionato, ovviamente, togliendogli continuità. Ora ha dichiarato di essere a posto fisicamente: con la Roma non lo ha dimostrato, nei 90′ di ieri sì. Lunedì la sfida alla Francia, poi ci sarà il Milan nel mirino. Riaverlo carico e più libero mentalmente a Firenze può fare la differenza, ricordando anche il gol vittoria di un anno fa contro i rossoneri nel 2-1 al Franchi.

Di
Marco Pecorini