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Gud, islandese volante con l’ombra del processo. Ma la Fiorentina si sente tranquilla

Albert Gudmundsson

Il processo per molestie sessuali e il ricorso accolto, a novembre nuovo giudizio per Gudmundsson. I viola…

Uno dei giocatori rivelazione della scorsa serie A, una delle ultime seconde punte capaci di dribblare, creare superiorità numerica e soprattutto segnare come un numero nove. Albert Gudmundsson è il grande nome del calciomercato della Fiorentina, l’uomo immaginato da Pradé come erede di Nico Gonzalez e in grado di chiudere un tridente tutto nuovo di acquisti estivi con Kean e Colpani. Così scrive La Repubblica.

CON GILA. Arrivato in Italia nel gennaio 2022 per soli 1,2 milioni di euro dall’Az Alkmaar, Gudmundsson ci ha messo un po’ per affermarsi: nei primi sei mesi un solo gol, contro la Juventus, inutile per evitare una retrocessione in Serie B che aveva fatto tanto rumore in Liguria. Il feeling con l’allenatore di allora Blessin non era scattato del tutto e anche in cadetteria l’avvio non era stato dei più promettenti: 3 gol in Coppa Italia e uno solo in campionato avevano acceso più di un campanello, poi la svolta con l’arrivo di Gilardino in panchina a dicembre del 2022: 10 gol nei mesi successivi, una posizione più vicina alla porta accanto a un’altra punta – prima Coda e poi Retegui – e l’esplosione.

PROCESSO. Dell’extracampo di Gudmundsson, sposato con due figli, si conosce la passione per il basket, due nonni a loro volta calciatori, ma soprattutto le vicende giudiziarie. Nel 2023 Albert è stato denunciato da una donna per molestie sessuali, venendo escluso dalla nazionale islandese. Il processo dapprima archiviato è stato riaperto dopo il ricorso della donna, accolto, e in autunno, probabilmente a novembre, Gudmundsson sarà giudicato in appello. Se ritenuto colpevole scatteranno le sanzioni previste dalla legge islandese, la quale prevede che «chiunque ha rapporti o altri rapporti sessuali con una persona senza il suo consenso è colpevole di stupro ed è punito con la reclusione da un minimo di un anno a un massimo di 16 anni». La Fiorentina, esaminate le carte, si dichiara tranquilla ma già dalla formula dell’operazione, prestito oneroso a sette milioni con obbligo di riscatto a 17 milioni prova a cautelarsi. In ogni caso la società può comunque sfruttare gli articoli 11.5 e 11.6 del contratto collettivo Figc– Lnpa-Aic che prevedono che in caso di operazioni in prestito, sia con obbligo che con diritto di riscatto, di poter provvedere alla risoluzione del contratto in caso di «condanna del calciatore a pena detentiva per reati non colposi, comminata in Italia o all’estero, passata in giudicato, cioè definitiva».

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