Rassegna Stampa

Gud, così c’è speranza. Due gol in nazionale e un messaggio chiaro per Pioli

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Il numero 10 islandese ha segnato una doppietta in patria, sembrano il lontano parente del fantasma visto nelle ultime uscite in maglia viola

Davanti alla televisione, nel suo ufficio al Viola Park, Stefano Pioli avrà preso appunti compiaciuto. Il suo numero 10 ha battuto un paio di colpi interessanti. La doppietta di Albert Gudmundsson con la maglia dell’Islanda deve essere stata accolta con favore anche dalle parti di Bagno a Ripoli. Lo scrive La Nazione.

DECISAMENTE MEGLIO. “Ma allora non è un fantasma“, scriveva ieri qualcuno sui social. No, il talento islandese sta solo provando a tornare se stesso. E il viatico è decisamente migliore di un mese fa, quando fece ritorno a Firenze dalla pausa nazionali con una caviglia malconcia e fu costretto a uno stop che gli ha fatto perdere ritmo e condizione. All’epoca fece un assist, segnò e poi si infortunò. Stavolta è andata diversamente, decisamente meglio. Doppietta, seppur inutile per la sua Islanda, sconfitta nel finale (3-5) in casa contro l’Ucraina. Ma Albert il suo l’ha fatto, rimontando un doppio svantaggio e agganciando gli ucraini sul 3-3.

DOPPIETTA. Le ore successive sono state quelle dei video delle reti circolate sui social. Perché oggettivamente in pochi hanno seguito Islanda-Ucraina in diretta. E chi ha visto i gol li ha ben presto definiti da attaccante d’area di rigore. Una consolazione, intanto: il fiuto non l’ha perso e la porta la vede ancora. Una base di partenza interessante. Cross dalla destra, tuffo in area e colpo di testa a battere il portiere. Rarità assoluta per il repertorio di Albert, che quasi mai riesce a essere pericoloso di testa. Più nelle sue corde il secondo gol. Palla rasoterra messa dentro da sinistra, bel movimento a staccarsi dalla marcatura per raccogliere la sponda del compagno: sinistro affilato e palla in rete. Un bel vedere. In generale si è visto un calciatore vivo, determinato. Lontano parente dal fantasma che vagava per il campo nel primo tempo contro la Roma e in diverse altre recite con la maglia viola.

IMPRESE. Gud adesso ha in testa la sfida alla Francia. Per rimediare al ko contro l’Ucraina serve una vera e propria impresa contro i transalpini. A metà settimana sarà poi di ritorno al Viola Park per prepararne un’altra di imprese, quella di San Siro contro il Milan. Dove Pioli si aspetta che sia lui a prendere per mano la Fiorentina. Con la sua qualità e la sua classe. Alla quale bisogna abbinare il resto, quantomeno quel che si è visto in nazionale.

CONSEGNE TATTICHE. Ci sarà poi da riflettere anche sulle consegne tattiche da dargli. Con l’Islanda sembra più libero di ricercare la giusta posizione in campo, da dieci puro, senza avere troppi compiti in fase difensiva. Ormai si è capito, fa una fatica enorme (per gamba e struttura) a fare le due fasi con continuità. Questo è un aspetto che Pioli dovrà accettare e al quale dovrà porre rimedio, come fece Alberto Gilardino ai tempi del Genoa. Per ritrovarlo brillante là davanti, l’impressione è che si debba trovare il modo di farne a meno in fase di non possesso. La certezza è una: la Fiorentina non può prescindere dal miglior Gudmundsson alle spalle di Kean. Quando ha la palla.

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