Editoriali
Guai fisici e turnover, ma vietato snobbare la Coppa Italia: è l’altra strada per l’Europa
Diversi indisponibili o con poco minutaggio, gestione delle forze per il tour de force, ma con la Samp guai a sottovalutare l’impegno
La rincorsa in campionato sì, ma anche le coppe. Anzi, forse soprattutto le coppe. Del resto, si sa, quando il cammino in campionato non dà troppe gioie, magari proprio il percorso nei tornei ad eliminazione diretta può portare soddisfazioni. In attesa della Conference, con la doppia sfida al Braga di febbraio, ecco la Coppa Italia. Un primo avversario non certo proibitivo, una Sampdoria penultima in campionato e in stallo societario per la cessione del club. Ma per la Fiorentina l’imperativo è quello di non snobbare l’appuntamento. Anche perché questa squadra, in un anno e mezzo con Italiano, ha dimostrato di saper andare in difficoltà se viaggia a ritmi bassi o non concentrata al 100% sull’impegno.
ACCIACCATI. Una Fiorentina che arriverà alla sfida contro la Sampdoria (giovedì ore 18 al Franchi) con diversi acciaccati. In porta Terracciano potrebbe riposare, vista anche la ferita alla gamba rimediata con il Sassuolo: al suo posto Cerofolini o Gollini, che si è allenato ma non è stato convocato nelle ultime due sfide. In mezzo al campo Amrabat non ha ancora i 90′ nelle gambe, e forse neanche un tempo: difficile che parta dall’inizio. Partito Maleh, Zurkowski ormai fuori, Mandragora deve ancora tornare in gruppo dopo l’infortunio: ci sono solo Duncan e Bianco. A meno che Italiano non arretri Barak o non dia minutaggio più ampio a Castrovilli, che però ha fatto un tempo intero pochi giorni fa. Davanti c’è ancora da capire l’entità dell’infortunio di Cabral, ma difficilmente ci sarà, mentre Jovic ha pochi allenamenti nelle gambe negli ultimi giorni. Dunque ancora Kouame centravanti? Probabile, ma difficile parlare di ripiego perché l’ivoriano si è spesso destreggiato bene in stagione in quel ruolo. Sugli esterni ancora fuori Sottil, Gonzalez non ha più di 20-30 minuti: anche qui, scelte contate con Saponara e Ikonè. Almeno dall’inizio.
PARTIRE BENE. Insomma, i problemi per Italiano ci sono. Ma non devono certo diventare alibi. Perché con il giusto atteggiamento e la giusta voglia questa Fiorentina può certo superare una Sampdoria che verosimilmente penserà più alla lotta salvezza, anche nelle scelte di Stankovic, che alla Coppa. L’impegno per i viola non è marginale. Non deve esserlo. Perché negli ultimi anni si è visto quanto può essere importante, a livello psicologico, andare avanti in Coppa Italia. Per la piazza e per la squadra. Negli ultimi 9 anni la Fiorentina è arrivata una volta in finale e tre volte in semifinale. Lo scorso anno si è fermata nel doppio confronto con la Juve: ricordo ancora vivo, si poteva senz’altro fare di più.
L’ALTRA STRADA PER L’EUROPA. La Coppa Italia rappresenta quindi un trofeo a cui poter ambire, magari con qualche big che fino ad un certo punto snobba la competizione (tranne poi ‘ricordarsene’ dalle Semifinali in poi). La strada non è certo facile, dalla parte di tabellone della Fiorentina c’è il Milan (eventualmente ai Quarti), ma anche Napoli e Roma. Ma i viola hanno dimostrato di potersela giocare in sfida secca, anche in stagione (sconfitta sfortunata e contestata con i rossoneri, pari con recriminazioni contro gli azzurri). E poi, vale la pena ricordarlo, chi vince la Coppa Italia si qualifica di diritto ai gironi di Europa League. Insomma, una strada che porta dritta in Europa, al di là del campionato. Oltre, ovviamente, all’eventuale gioia di poter tornare ad alzare un trofeo dopo 22 anni. Mica poco. Discorsi parecchio prematuri, è vero, ma partire bene è essenziale. Soprattutto, serve non sbagliare. Per dare continuità al percorso di risultati positivi, per regalarsi una sfida secca probabilmente contro il Milan a inizio febbraio, per avvicinare al meglio il trittico Roma-Torino-Lazio in campionato. Al di là degli acciaccati e del turnover anche verso la sfida di domenica all’Olimpico. Giovedì non si può sbagliare.