Oggi giornata di vigilia, domani Beppe Iachini torna sulla panchina viola. Si ricomincia dal ‘Ferraris’, dove non bisogna perdere
Quando i massimi dirigenti viola lo hanno (ri)incontrato al centro sportivo ’Davide Astori’ le prime parole sono state più o meno queste: «Beppe, devi tornare a fare il ’Beppe’». Come dire, non ci aspettiamo niente di più e niente di meno di quello che è nel Dna dell’allenatore di Ascoli. E Iachini ha preso nota, senza ovviamente snaturare il suo modo di essere e di lavorare. Testa bassa e pedalare, come si dice in questi casi. La missione è chiara fin dal prossimo impegno a Genova: blindare la difesa, equilibrare i reparti e smussare eventuali angoli che si erano venuti a creare in questo periodo, scrive stamani La Nazione.
Ecco che tornano d’attualità i nomi di Amrabat e Biraghi, messi un po’ da parte nell’ultimo periodo; ma allo stesso tempo anche chi è stato rispolverato nella passata gestione non sarà certamente rimesso nell’angolo. Gli obiettivi, anzi, l’obiettivo è dichiarato, da tempo: salvezza prima possibile e soffrendo ancora meno. Per questo non è il momento di pensare al recente passato. Figuriamoci a quello che sportivamente appare come Paleolitico, cioè il Iachini 1.0 delle prime sette giornate. Rispetto a quel periodo è cambiato il mondo, figuriamoci la Fiorentina. E adesso, per dirla alla Paulo Sousa, si fa con le uova che passa la credenza.
Quindi linea difensiva a 4 più 1 (a 5 con gli esterni che a turno accompagnano), tre centrocampisti di ’lotta e di governo’ e due in avanti; di questi uno splendido ricamatore di gioco Ribery, l’altro con il compito di fare di necessità virtù, per utilizzare un termine ormai desueto e consunto. Ma Vlahovic – tornato ieri dopo le fatiche con la sua Serbia – sarà per forza chiamato a fare reparto da solo, fare gol e far salire la squadra, propiziando gli inserimenti dei centrocampisti con queste caratteristiche, come Bonventura e Castrovilli. (…)
Di
Redazione LaViola.it