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Graziani: “L’entusiasmo di queste vittorie va coltivato con equilibrio”

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L’ex giocatore viola parla del momento della squadra gigliata e analizza i possibili ricambi in vista del turnover di Nicosia

L’ex tecnico e calciatore viola Ciccio Graziani ha commentato ai microfoni di Radio Bruno l’entusiasmo che si respira attorno alla Fiorentina, evidenziando anche i possibili sostituti dei titolari che con molta probabilità rifiateranno in questa trasferta europea: “Un minimo di turnover va fatto, ma se cambi nove elementi su undici qualche rischio lo corri. Allora direi di fare una via di mezzo. Cambi tre o quattro giocatori e li porti in panchina. Se c’è bisogno li butti dentro e dai spazio a quei ragazzi che giocano meno, considerando il Campionato, la Coppa Italia e la Conference League. […] io non sono per i turnover esagerati, che non mi sono mai piaciuti. Tre o quattro elementi li cambi e con i cinque cambi ti giochi il resto a partita in corso“.

IL VICE KEAN. “In momento la priorità non è l’attaccante. Abbiamo davanti Kean, Gudmundsson, Kouamé e Beltran. Non è quello il reparto che va attenzionato. Il reparto che va attenzionato, semmai, è quello in fase difensiva e in mezzo al campo. Sugli esterni, se teniamo questi, va beni cosi. […] il mercato di gennaio, per storia assodata, non ha mai prodotto grandi cambiamenti nelle squadre di calcio. Non c’è nessuno che fa grandi investimenti. Non vai a prendere il giocatore da 30-35 milioni di euro. Ci sono i cambi. Per esempio, dietro, a sinistra, giocando a quattro abbiamo Parisi, Biraghi e Gosens. Gosens è diventato titolate inamovibile. Biraghi se lo vogliamo tenere come punto di riferimento dello spogliatoio ok, sennò lo cambi. Parisi non lo puoi continuare a penalizzare facendogli fare il terzo di sinistra. Ma davanti non toccherei nulla“.

SUL RUOLO DI RUBINO. “I ragazzi della Primavera sono sempre attenzionati, soprattutto quando sono bravi. Ma da lì a dirgli che abbiamo lui come alternativa ce ne passa. Voi vedete il Milan con Camarda: se lo porta in panchina, ogni tanto gli da uno scampolo di minuti, ma evidentemente non è ancora pronto per quegli obiettivi e per giocare a questi livelli. Deve ancora maturare un po’, farsi le ossa, migliorare un pochino fisicamente. Se ce li abbiamo bravi li facciamo esordire, anche se non sempre è così nel nostro (ndr.calcio italiano) concetto generale: Pinamonti ha fatto due anni come alternativa all’Inter come quarto attaccante. Lo puoi fare sei mesi, un anno, ma poi devi giocare. Se ci sono giocatori bravi uno spazio devi darglielo. Bisogna vedere se alla lunga poi la mantengono quell’opportunità. Rubino è un ragazzo che ha già fatto un po’ di esperienza. Si allena spesso con la Prima Squadra. Vediamo in un prossimo futuro quello che sarà, però in questo momento la Fiorentina non ha problemi. I “problemi” possiamo migliorarli soprattutto dietro e in mezzo al campo. A gennaio il mercato non offre grandi opportunità, qualche scambio[…] io non confido sul mercato di gennaio perché un mercato difficile“.

COLPANI COME VICE ADLI. “Colpani al posto di Adli? Non scherziamo. I pareri son tutti giusti, ma questa è una cosa che francamente non avrei manco mai pensato, ovvero che Colpani possa diventare un metodista davanti alla difesa“.

SULL’ENTUSIASMO DOPO QUESTE VITTORIE. “Facciamo un passo per volta. Siamo passati dalla depressione dopo la partita contro l’Empoli. Io ero in tribuna e ne ho sentite di ogni: su Palladino, su Sottil, su Colpani […] invece appena le cose cominciano ad andare bene sono tutti fenomeni. Oggi tutto splende, c’è un sole meraviglioso. Ma in tutte le cose della vita ci vuole equilibrio. In questo momento dove le cose vanno bene, bisogna essere più equilibrati. Se le cose continuano ad andare così, possiamo guardare al futuro con grande ottimismo, ma vediamo partita dopo partita. Questa è la logica da utilizzare”.

SUI CONVOCATI PER NICOSIA. “Evidentemente questo ragazzo (ndr. Kean) ha bisogno di riposo per smaltire al meglio il problema alla caviglia. Ripeto, se dai fiducia a qualche attaccante che gioca meno, non sbaglia. Giochi contro l’APOEL, e se tanto mi da tanto, anche le nostre alternative non dovrebbero fare male. Poi è chiaro, ogni partita ha la sua storia. Cataldi lo sapevamo, eravamo preparati. Su Kean pensavamo che lo portava in panchina e poi magari gli faceva giocare uno scampolo di venti o trenta minuti. Però mi fido molto di Palladino e sono convinto che se ha fatto questa scelta è una scelta che va bene per tutti“.

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