L’attaccante classe 1999 ha parlato ai media cechi dopo il doppio impegno con la Nazionale U21
L’attaccante della Fiorentina, Martin Graiciar ha rilasciato una lunga intervista al portale ceco Sport:
“La mia stagione è stata molto difficile. Nel mercato invernale la Fiorentina mi ha detto che avrei avuto una possibilità per giocare, ma non è arrivata nemmeno nei mesi successivi. In ogni caso cerco di prendere il buono in ogni situazione: anche questa esperienza di soli allenamenti potrà aiutarmi in futuro. Penso che grazie a questi mesi a Firenze sono cresciuto umanamente“.
PRIMAVERA. “Possono giocare solo tre fuoriquota. Sono sceso due volte ma volevo giocare in Prima Squadra, ma è stato tutto vano. Non ho parlato con l’allenatore e non sono uno che va a chiedere di giocare: volevo dimostrare quello che sono in grado di fare attraverso gli allenamenti. Ho fatto del mio meglio, la mia coscienza è pulita”.
CAMBIARE SQUADRA. “Ho uno spirito di volontà molto forte, non mi arrendo mai. Certo, ci sono state alcune volte nella mia testa in cui mi sono chiesto se ne era è valsa la pena di venire in Italia: non è facile vivere da solo in un paese straniero, a mille chilometri da familiari e amici e indossare solo una maglietta da allenamento. Ma non ho mai pensato di fare le valigie: scappare via sarebbe da codardi”.
FIRENZE. “Alla Fiorentina non funziona come da noi, dove i giocatori passano il tempo insieme anche fuori. In Italia tutti seguono la stessa routine casa, famiglia. Quando ho iniziato a imparare la lingua per fortuna ho fatto nuove amicizie, fuori dal classico spogliatoio: questa è stata la mia ancora di salvezza”.
FUTURO. “Voglio giocare il più possibile la prossima stagione. So che la Fiorentina ha un nuovo proprietario ma l’ultima parola su di me spetta a loro, anche se so di avere delle offerte. Io ho un contratto di tre anni ancora e non penso che per loro sia una cosa positiva se un giovane sta in panchina. Mi piacerebbe giocare ancora all’estero, ma potrei anche tornare in patria e magari far bene per poi riprovare nuovamente all’estero. La Nazionale U21 è come una terapia per me perché mi permette di giocare e magari di trovare un nuovo club”.

Di
Redazione LaViola.it