L’incornata da tre punti, il rigore procurato, gli interventi difensivi. E tutta la partita a spronare i compagni
Una luce nel buio. È il volto rassicurante ma anche trascinante di Robin Gosens quello che, per primo, è emerso dall’abisso viola delle ultime settimane. La praticità e l’efficacia del tedesco non sono certo una novità, tantomeno le sue incursioni vincenti nelle aree di rigore avversarie: nei momenti di (estrema) necessità Gosens raramente ha mancato l’appuntamento con le risposte. E la questione non è solo tecnica, ma anche e soprattutto di guida e leadership. Così scrive il Corriere Fiorentino.
La scossa, così, è arrivata proprio dal tedesco: con il colpo di testa per l’1-0 (su assist di Dodo), con il rigore guadagnato per il potenziale 2-0 (fallito da Beltran), con una decisiva diagonale difensiva nel recupero. I viola hanno ritrovato la via del gol dopo 226 minuti di attesa e lo hanno fatto con il terzo centro in A di Gosens (il quarto in stagione), in un primo tempo che ha visto i gigliati collezionare un solo tiro in porta e in generale un numero di tocchi nell’area del Lecce inferiore a quello dei salentini nell’area viola. La sintesi è che la Fiorentina, per uscire dalla crisi, si è affidata più al pragmatismo del singolo che ai passi avanti in termini di proposta. Nell’esultanza Gosens ha cercato lo sguardo di tutti: compagni, allenatore e spalti, come a voler compattare e coinvolgere l’intero ambiente in una reazione rabbiosa e determinata.
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Redazione LaViola.it