
La strana domenica di Gonzalo Rodriguez. Domani sera, il capitano sarà in tribuna: tutta colpa del rosso rimediato a San Siro, il primo diretto dal suo arrivo in Italia. La fascia, stavolta, sarà sul braccio di Borja Valero, lo spagnolo che fin qui ne ha raccolto sempre l’eredità.
E’ successo tutto all’improvviso: l’espulsione diretta al Meazza e pure il dietrofront repentino del suo agente José Raul Iglesias, dopo che una decina di giorni fa, lasciando il centro sportivo dopo un primo incontro con Pantaleo Corvino, aveva lui stesso definito l’offerta di prolungamento del contratto formulata dalla società viola «importante».
Nel mezzo, evidentemente, qualcosa è cambiato, ma le parole dei tifosi dell’altra sera, in occasione dell’allenamento a porte aperte con cori ed esortazioni a rinnovare, non possono aver lasciato Gonzalo indifferente. Il resto, poi, dovrà deciderlo la società.
La storia racconta di diversi capitani partiti poi per destinazioni diverse, da Dainelli ceduto al Genoa a Montolivo, rimasto senza fascia nella stagione dell’addio a parametro zero, fino a Pasqual che, quel simbolo se l’è visto togliere all’improvviso e restituire solo in circostanze particolari.
Corvino anche l’altra sera è stato chiaro: per le trattative serve tempo, difficile trovare l’accordo in maniera istantanea.
La proposta fatta è stata ritenuta dalla società rispettabile, con un accordo di un anno con diritto per quello successivo ed emolumenti pari ad 1,4 milioni netti a stagione, circa un 20% in meno rispetto alle cifre attuali ma compensabile con i bonus ad obiettivo conteggiati a parte.
Intanto, il giocatore continuerà a concentrarsi sul campionato e approfitterà dello stop forzato per tirare il fiato in vista del tour de force in questo dicembre di fuoco.
C’è la trasferta in terra azera col Qarabag per tenersi stretto il primo posto nel girone, quindi il posticipo al Franchi contro il Sassuolo. Subito dopo, giovedì 15, si tornerà a Genova per il recupero della gara contro la squadra di Juric sospesa alla terza di campionato, prima di fare tappa all’Olimpico contro la Lazio ed aspettare il Napoli al Franchi.
Gonzalo, che nelle ultime settimane, ha sommato peraltro diversi errori uno dietro l’altro (da quello su Icardi domenica scorsa al pessimo secondo tempo giocato con la Samp), deve pensare solo a ripartire: in questa stagione è ancora a secco di gol, lui che pure si era trasformato nell’erede di Passarella dei tempi moderni (142 partite in viola, con 21 reti: bilancio eccellente per un difensore).
Deve farlo per la Fiorentina e pure per se stesso, perché comunque vada il suo futuro si decide adesso.

Di
Redazione LaViola.it