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Gonzalo in lacrime: “Lascio la Fiorentina. Deluso da come mi hanno trattato. Grazie ai tifosi. Rimpianti e gioie…” (VIDEO)
Conferenza d’addio al Franchi per Gonzalo Rodriguez. Ecco le sue parole:
“Buongiorno, grazie per essere venuti. Domenica sarà la mia ultima partita con la maglia della Fiorentina. Speravo che questo momento non sarebbe mai arrivato. Si soffre, non vorrei piangere… ma volevo ringraziare la tanta gente che ho conosciuto in 5 anni, prima a Pradé e Macia che mi hanno portato a Firenze, che mi hanno dato la possibilità di trovare una grandissima squadra e una grandissima città. A tutti i miei compagni avuti in questi anni, grandi giocatori, a Montella, a tutta la gente che lavora nella Fiorentina che è stata disponibile sempre con il sorriso. A Paulo, che è un grandissimo allenatore che mi ha dato anche la fascia di capitano e non lo dimenticherò mai. È stato un orgoglio lavorare per voi e il vostro staff. Ringrazio i compagni che sono qui, e tutti. È stato un piacere giocare con voi, siete grandissimi calciatori e grandissime persone. Un grandissimo gruppo. Vi auguro il meglio, vi meritate per quello che siete. A tutta la città, che mi ha aperto le porte, mi ha dato la possibilità di fare famiglia, di avere un figlio, ho avuto amore da ogni angolo di città. Tiferò sempre Fiorentina, grazie a tutti”.
Rinnovo? “Ho sempre dato priorità alla Fiorentina, ma non mi hanno chiamato per 5 mesi. Ho chiamato qui il mio procuratore, ma la riunione è durata 20′. Ho capito che non c’era più spazio per rimanere, dovevo andare via. Sebbene come ho detto sia difficile. Vado via a testa alta, ho dato sempre il massimo, ho dato tutto. Mi ha un po’ deluso solo il modo in cui hanno fatto le cose. Solo quello“.
Offerta della Fiorentina? “Si è parlato molto, loro hanno offerto il 25% in meno di ingaggio. Ma non è questione di soldi, è stato proprio il modo di fare le cose. Prima c’è la persona, e in un anno non mi hanno mai chiamato. Quando si è parlato di contratto è perché io ho chiamato il mio procuratore, sennò magari non se ne parlava nemmeno. Un po’ di delusione per questo”.
Futuro? “Ancora non c’è niente, volevo finire con la Fiorentina e la testa libera per giocare queste partite. Io allenatore delle giovanili? Non lo so, penso a giocare. Me lo aveva detto Pradè tempo fa. A me piace giocare, so che posso farlo ancora bene in altra squadra. Non ci penso ancora”.
Passo indietro di ADV? “È una sua decisione, non lo sapevo”.
Messaggio ai tifosi? “Sì, mi hanno dimostrato sempre rispetto, ho avuto la fortuna di sentire il mio nome cantato da loro. Per un calciatore è una cosa bellissima, ringrazio la curva e tutti in generale. Mi hanno scelto nell’undici della storia, non ho parole”.
Sousa? “Ho massimo rispetto per lui, lavora tantissimo per la squadra, è un professionista. Mi ha insegnato tanto come calciatore e come persona. In campo e fuori, mi ha dato tanti consigli. Se andrà via? Mi dispiace sempre quando va via un allenatore, sarà dura anche per lui”.
Il ricordo più bello? “Forse il 4-2 con la Juve. Ma il percorso per la finale di Coppa Italia, tanti momenti belli. La gente ricorderà quella partita con la Juve, anche io. È la prima cosa che mi chiedevano quando sono arrivati”.
La famiglia? “Dispiace che andiamo via, la mia ragazza è fiorentina. Ma il calcio è così, lei lo sa. Ho la fortuna che mi dà sempre una mano e mi segue in tutto”.
Futuro in Italia? “Al mio agente ho detto di non dirmi nulla fino all’ultima partita con la Fiorentina. Poi penserò al futuro”.
Futuro capitano? “Secondo me Borja. Conosce la città, è il sindaco. Se non la merita lui, chi?”.
Rimpianto? “La finale della coppa Italia. È una cosa che era importante per noi, una coppa, è stato un momento abbastanza duro. Avevamo l’illusione di vincere qualcosa, è un rimpianto anche mio. Il non poter vincere qualcosa qui”.
Cosa manca per vincere qualcosa? “Dipende da tante cose, è difficile perché ci sono squadre molto forti. Ma ho fiducia nei miei compagni. Sono sicuro che la Fiorentina il prossimo anno avrà una grande squadra e lotterà per grandi obiettivi. Quest’anno non siamo entrati in Europa, ma la squadra ha fatto un grande lavoro e ha dato tutto. Lo dico come capitano, abbiamo dato tutto”.
Cosa è mancato per arrivare all’Europa? “Due risultati, sei punti. Ed eravamo in Europa. Ma il calcio è così, anche quei 45 minuti con il Borussia hanno fatto dimenticare tutto quello che abbiamo fatto. Quest’anno non è toccato a noi arrivare in Europa League, siamo arrivati negli anni scorsi in semifinale. È sembrato normale, ma non lo era. Magari la gente si renderà conto di quanto sia difficile entrare in Europa”.
