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Editoriali

Gonzalez, sorrisi e confronto con Italiano. Tutti per Amrabat, il tesoro viola: serie di incognite per gennaio

Nico Gonzalez e Italiano

Un mese dopo, riecco Nico con il tecnico e il gruppo viola. Tutti tifano Amrabat, uomo-copertina in Qatar. Tornerà a Firenze a fine 2022

Un mese dopo, riecco Nico Gonzalez con il gruppo viola. Con Italiano, i dirigenti, i compagni. Ancora ci vorrà tempo per rivederlo realmente in campo, abile e arruolabile, capace di poter fare la differenza. Ovvero quello che tutti si aspettano da lui. Ma intanto rivedere l’argentino al centro sportivo, tra i sorrisi con Barone e Burdisso e un abbraccio amichevole con Italiano, segna un punto di ripartenza. Ricordate come aveva lasciato Firenze il 13 novembre? Quelle parole di Barone e Italiano sembravano macigni. Parecchio pesanti. Invece poi una cena di distensione con il dg, i giorni di esami in città e le vacanze in Argentina per staccare la spina e recuperare dall’infortunio. Un mese dopo, le infinite polemiche sembrano alle spalle. Solo il tempo dirà se sarà effettivamente tutto come prima, ma senz’altro la Fiorentina ha un grande bisogno del suo giocatore tecnicamente forse più importante. Quello capace di creare superiorità numerica, fare la differenza davanti.

IN CAMPO IN CIABATTE. Solo 389′ per Gonzalez con la Fiorentina in stagione, pari al 19% dei minuti a disposizione. Ultima apparizione? Il 22 ottobre contro l’Inter al Franchi. Quando chiese il cambio dopo 9 minuti per infortunio. Poi fuori per le successive sei partite, gli allenamenti in gruppo e quel “mentalmente al Mondiale” che fece aprire un vero e proprio caso. Nico non si era più incrociato, da quei giorni, con mister e compagni (a parte alcuni). Ieri invece, anche se ha lavorato a parte (era pure in campo in ciabatte mentre gli altri si allenavano), è tornato a respirare l’area fiorentina. Un primo step importante.

DIMENSIONE MONDIALE. Oltre a Gonzalez c’era anche Sottil, altro infortunato di lungo corso, così come Jovic e Milenkovic, tornati dopo le vacanze post-Mondiale. Rientri importanti per Italiano, che ora aspetta Zurkowski e soprattutto Amrabat. Tutti da Firenze seguono con ammirazione e trasporto la cavalcata del centrocampista viola e del suo Marocco. Man mano il 4 di Regragui si è preso la scena. Non solo per l’interesse delle grandi europee, con il Liverpool in primis. Ma anche per l’attenzione mediatica che sta ricevendo. E se il fratello lo aveva già indicato al PSG la scorsa settimana, in questi giorni tutti i giornali nazionali ed internazionali stanno celebrando il mastino marocchino. Uno che è stato quasi sempre migliore in campo contro Modric, De Bruyne, Gavi, Pedri, Bruno Fernandes e compagnia. Dall’Inghilterra all’Argentina, dalla Francia alla Spagna, fino ovviamente all’Italia: ne parlano tutti. Una vera dimensione mondiale per un giocatore che fino a 6-7 mesi fa non giocava nella Fiorentina. Un’escalation enorme.

OLTRE I PROBLEMI FISICI. Forza, intensità, tempismo, ma anche qualità e straordinaria costanza. Tutti i giocatori presenti in Qatar, andando in campo ogni tre giorni, hanno avuto alti e bassi. Da Messi e Mbappè in poi. Amrabat no. Anche questo sta stupendo di lui. Che contro la Spagna è uscito in lacrime dopo aver passato la nottata tra massaggiatore e infiltrazioni per un problema alla schiena. “Non potevo deludere i miei compagni di squadra e il mio Paese”, ha detto anche dopo il Portogallo. “Ho cominciato con le gambe molto pesanti, mi faceva male dappertutto, era un campo di battaglia. Ora faccio fatica a camminare: giocare ogni tre giorni è incredibilmente complicato”. Insomma, sta facendo di tutto per coltivare questo sogno. Ora la Francia campione in carica, ancora una volta stringendo forte i denti.

LE INCOGNITE DI GENNAIO. Appuntamento a mercoledì sera. Mentre ormai Italiano sa che difficilmente potrà riavere Amrabat alla ripresa della stagione. Le finali in Qatar sono in programma tra il 17 e il 18 dicembre, poi seguiranno verosimilmente i 10 giorni di riposo di cui hanno beneficiato gli altri suoi compagni. Il ritorno a Firenze, insomma, sarà per fine 2022, con una sola settimana per rimettere in moto le gambe (e la testa) verso Fiorentina-Monza del 4 gennaio. Non solo, perché Amrabat ora sta andando oltre il limite per inseguire un sogno, poi però dovrà arrivare il momento del recupero di tanti sforzi. Servirà quindi un ottimo lavoro con lo staff per riportarlo subito in campo ad alti livelli fisici. Ovviamente tutto ciò al netto del mercato, dell’interesse dei grandissimi club e della volontà della Fiorentina di prolungare il contratto. Da una parte, a livello economico, dopo un Mondiale così sarebbe forse il momento migliore per monetizzare, dall’altra però c’è la necessità di difendere un giocatore importante per questa squadra, rilanciato quando pochi ci credevano. E di dare un messaggio alla piazza, un anno dopo un altro divorzio che ha fatto parecchio discutere. Stavolta la forza contrattuale è dalla parte di Commisso, anche dall’entourage del giocatore arrivano segnali di massimo rispetto del club che lo ha portato in alto. Come andrà a finire, si vedrà. Intanto tutti tifano per Sofyan. Alfiere della Fiorentina in Qatar e uomo-copertina mondiale.

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