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Gonzalez: è il secondo trasferimento più costoso in Serie A e tra i top 10 in Europa, ma c’è una ‘scia di polemiche’ e scetticismo da cancellare con (altri) i fatti

Burdisso Barone Pradè

Nico Gonzalez è, ad oggi, il secondo trasferimento più costoso in Serie A e tra i top 10 in Europa. Ma c’è una ‘scia di polemiche’ e un alone di scetticismo da cancellare con (altri) i fatti per la Fiorentina

Nell’era del covid, come ormai è noto, anche il calcio si trova a dover fare i conti con una crisi economica mai registrata prima. A fare eccezione, sia in Italia che in Europa, i soliti noti, Psg su tutti. E poi c’è la Fiorentina.

ACQUISTO TOP. Nicolas Gonzalez, finalista di Coppa America con l’Argentina, è ad oggi il secondo acquisto più oneroso messo a segno in Serie A, dietro solo al riscatto di Tomori da parte del Milan.

A livello europeo, inoltre, il trasferimento dell’ex Stoccarda è nella top 10 assoluta delle operazioni più costose.

Alla parte fissa di 23 milioni di euro che la società viola verserà nelle casse del club tedesco, oltretutto, c’è da aggiungere una parte di bonus che ammonta a 4 milioni, che potrebbe far scalare ulteriormente la classifica di acquisto più costoso in Europa. Da qui al termine del calciomercato, probabilmente, la classifica dei colpi più costosi cambierà. E non è da escludere che nella graduatoria ci entri un altro acquisto da parte della stessa Fiorentina, al netto di situazioni in uscita ancora da definire e in divenire. Un anno fa, tuttavia, la Fiorentina fu tra i top club per uscite, con la cessione di Chiesa alla Juventus, tasto tornato dolente dopo il grande Europeo fatto dall’ex viola. E non tanto perché ceduto all’acerrima nemica, quanto perché mal sostituito (o non sostituito affatto). Eppure…di Nico Gonzalez, e della palma di operazione più costosa di sempre della storia viola, non se ne parla, o quasi.

SCIA POLEMICA E SCETTICISMO. La scia di polemiche che l’operato della Fiorentina ha provocato in questi ultimi giorni ha quasi fatto dimenticare l’importanza dell’operazione Gonzalez. Dalla situazione Antognoni a quella Ribery, fino a Gattuso e i modi (leciti per carità, essendoci una clausola, ma comunque discutibili) con cui è stato preso Italiano, oltre alle parole di Sarri che ha confermato di aver dato disponibilità al club viola per l’estate, sono argomenti di dibattito e divisione. Non tanto per le decisioni in sé, opinabili ma comunque legittime, quanto per i modi con cui sono state gestite. C’è poi la questione aspettative. Commisso ripete sempre che non ha mai fatto promesse che non avrebbe potuto mantenere. Chiaro, però, che nei giorni dell’arrivo di Gattuso si fossero create tutt’altri scenari, anche sul mercato, oltre a giudizi e valutazioni sulla rosa viola che parevano andare più in direzione di una rivoluzione vera e propria che sul tentativo di ri-valutazione di alcuni elementi che fin qui hanno deluso.

La curiosità di vedere la mano di Italiano è tanta, ma al tempo stesso non è da trascurare un alone di scetticismo legato a come la Fiorentina riuscirà a muoversi sul mercato e nel gestire altre situazioni delicate. Milenkovic, Lirola, Vlahovic, Pezzella su tutti.

FATTI. La Fiorentina ha fatto le proprie scelte. Tuttavia, per buttarsi definitivamente alle spalle questa estate ancora lunga in cui non mancheranno altre questioni calde non di semplice gestione, servirà qualche altro fatto che possa far spostare l’ago della bilancia verso una totale fiducia, di cui ne gioverebbe sicuramente tutto l’ambiente, Italiano compreso.  

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