L’attacco viola continua a fare fatica con i centravanti. Serve che Gonzalez torni in fretta al 100%
Nico festeggia, spensierato e felice. La sua Argentina è Campione del Mondo. Se di mezzo non ci si fosse messa quella lesione al flessore, in campo ci sarebbe stato anche lui. Non sarebbe stato una comparsa in Qatar, per Scaloni era probabilmente il dodicesimo titolare. La Fiorentina si è mostrata comprensiva. La Federazione argentina ha organizzato il viaggio lampo in Qatar (anche per Quarta) ed il club viola lo ha lasciato andare a vivere la vigilia e poi la festa. Non era obbligato a farlo. Ma adesso si aspetta tanto. Anzi, tantissimo. Avere un Nico Gonzalez in più nel motore della Fiorentina è fondamentale nella seconda parte di stagione. Fin qui Italiano si è arrangiato, ma l’emergenza non si può gestire in eterno. Il contemporaneo infortunio di Sottil ha privato il tecnico delle due frecce più importanti dell’attacco. I due calciatori che fin da Moena dovevano essere titolari nel tridente offensivo. Piani rivisti e corretti in corso d’opera, ma ora la Fiorentina li rivuole in campo.
L’impressione è che per Sottil serva più tempo (si parla di febbraio) mentre Gonzalez dovrebbe essere prossimo al ritorno in gruppo, quantomeno parzialmente. Difficile dire se possa essere già convocato contro il Monza, ma quando tornerà la Fiorentina si aspetta che sia decisivo. Che torni il Gonzalez visto lo scorso anno. È lui l’ago della bilancia delle ambizioni viola, anche perché i dirigenti sono parsi piuttosto schietti: se torna in fretta, niente innesti di mercato nel ruolo. Condivisibile o meno, questo è.
Anche perché i numeri che riguardano l’attacco continuano a segnare allarme rosso. Nelle sei amichevoli disputate fin qui, Cabral non è mai finito sul tabellino dei marcatori, nonostante i 21 gol messi a segno dalla Fiorentina in questa pausa invernale. Una rete buona l’avrebbe fatta contro il Borussia Dortmund (annullata ingiustamente) ma anche se dovessimo contarla il bottino sarebbe magrissimo. L’attaccante brasiliano sembra anche in discreta forma fisica, ma sotto porta le polveri sono bagnatissime. Contro il Monaco si è ri-visto l’esperimento con Jovic alle sue spalle. C’è da capire se sia una strada percorribile con un po’ più di continuità. Probabilmente no, almeno ad inizio partita. Nel ruolo del sotto punta servono elementi come Bonaventura e Barak che abbiano anche una buona fase di non possesso. Mercoledì altro test contro il Lugano, poi quattro giorni di riposo per festeggiare il Natale in famiglia. Alla ripresa sarà tempo di accelerare, con il Monza che sarà davvero alle porte.
Di
Alessandro Latini